Per anni gli imprenditori della pubblicità ingannevole hanno bombardato migliaia di giovani con elogi esaltanti alle virtù e agli effetti benefici della cannabis e di altre sostanze psicoattive e con tanto falsi quanto pericolosi messaggi come “Le droghe leggere non fanno male nessuno. Nessuno è mai morto per uno spinello”. Solo recentemente, forse alla luce dei sempre più frequenti e tragici fatti di cronaca ad esse legati, ma anche delle sempre più inconfutabili evidenze scientifiche, dopo decenni di convinta politica antiproibizionista, qualcuno si sta finalmente rendendo conto delle conseguenze, ma chi risarcirà le migliaia di giovani incantati da queste sirene, persone che sognando il “paradiso” si sono ritrovate invece nell’inferno delle tossicodipendenze? Chi risarcirà la disperazione ed il dolore di tanti padri e madri che si sono ritrovati spesso impotenti ad assistere alla rovina della vita dei loro figli? Chi risarcirà le vittime degli incidenti stradali o dei reati compiuti da persone sotto l’effetto di sostanze stupefacenti? Purtroppo nessuno. E allora la speranza è che i disastri, il dolore e le morti provocate da anni di scellerata ed irresponsabile propaganda antiproibizionista servano almeno e finalmente a “rivedere” e a rimettere in discussione quella “cultura” che ha provocato la distruzione di troppe vite. Per contrastare efficacemente la piaga della droga bisogna assolutamente puntare a ridurre la domanda. Questo si può fare, come proposto in un mio ordine del giorno (consultabile nel mio sito www.ferretto.it) approvato dal Consiglio nell’ottobre scorso, solo attraverso una capillare informazione sugli effetti devastanti di tutte le sostanze stupefacenti. Una corretta educazione (a livello scolastico e familiare), il sostegno ai tossico dipendenti e alle loro famiglie ma anche attraverso una decisa repressione nei confronti di coloro che ogni giorno si arricchiscono sulla pelle di migliaia di giovani ingenui e controlli più rigidi ed efficaci sul sistema bancario, da cui inevitabilmente devono transitare gli spaventosi proventi di questo business criminale. Silvia Ferretto Clementi
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