Omnimilano-AGRICOLTURA, NASCE COMITATO BIPARTISAN "LOMBARDIA LIBERA DA
OGM"
(OMNIMILANO) Milano, 26 mar - Nasce ufficialmente la Coalizione
"Lombardia Libera da Ogm". A darne l'annuncio, stamani, sono state le
componenti della filiera agroalimentare lombarda "dal campo alla
tavola", dai produttori ai consumatori, passando per i trasformatori e
gli ambientalisti, che hanno costituito un Comitato promotore della
Coalizione per lanciare un Appello a tutta la società civile e alle
rappresentanze politiche.
Alla conferenza stampa hanno partecipato i rappresentanti delle
principali associazioni regionali degli agricoltori (Coldiretti, Cia),
dell'agricoltura biologica (Aiab, La Buona Terra) e biodinamica
(Associazione dell'agricoltura Biodinamica), dei trasformatori (Cna
Alimentare, Confartigianato Alimentazione), dei consumatori (Federconsumatori,
Adiconsum, Adoc) e degli ambientalisti (Vas). Per il mondo della
distribuzione la Coop Lombardia ha confermato di guardare con molto
interesse all'appello e alla Coalizione che lo ha promosso.
Un segno di attenzione alle istanze sociali del mondo produttivo e
associativo, e un contributo alla nascente Coalizione "Lombardia
Libera da Ogm", si è avuto con l'intervento alla conferenza stampa del
consigliere regionale dei Verdi e membro
della Commissione Attività Produttive Marcello Saponaro mentre non ha
potuto partecipare per imprevisti impegni Silvia Ferretto (An) che ha
ribadito comunque il suo sostegno. L'agricoltura lombarda, e quindi il
sistema agroalimentare, si legge nel comunicato del neonato comitato,
sono minacciate dal Piano di Coesistenza che la Lombardia, come tutte
le altre regioni italiane, dovrà redigere per consentire alle diverse
forme di agricoltura, quella transgenica, convenzionale e biologica di
"esistere insieme".
Durante la conferenza stampa si è messo in evidenza il "paradosso"
della coesistenza: la contaminazione dell'ambiente e delle filiere
sarebbe "inevitabile" perché gli Ogm, essendo organismi viventi, si
riprodurrebbero nell'ambiente e si diffonderebbero senza controllo
andando ad inquinare i prodotti convenzionali e biologici. La
coesistenza ridurrebbe notevolmente, quindi, la possibilità di
investire sulla qualità delle produzioni agroalimentari (di cui la
Lombardia è leader in Italia), di realizzare un modello di sviluppo
rurale sostenibile e di generare un valore aggiunto dei prodotti in
relazione alle specificità territoriali e alle richieste dei
consumatori.
red
261405 mar 07
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