MOZIONE N. 63
BUONI SCUOLA E LIBRI DI TESTO

DCR 21 NOVEMBRE 2000 - VII/83

 

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA 

in relazione all'intenso dibattito che si sta svolgendo nella società e nelle istituzioni su problematiche connesse alla vita ed all'organizzazione scolastica; 

CONSIDERATO che tale dibattito, suscitato dalla scelta della Regione Lombardia di sperimentare, prima in Italia, lo strumento dei buoni-scuola come mezzo per la promozione di un'effettiva parità scolastica, si è arricchito di una importante riflessione sulla funzione dei libri di testo nell'ottica del rispetto di due fondamentali principi costituzionali, quello della libertà di insegnamento e quella della libertà di educazione di studenti e famiglie; 

PRESO ATTO che nelle dichiarazioni del Ministro della Pubblica Istruzione che si è dichiarato disponibile a discutere dell'allargamento, a livello nazionale dell'esperienza lombarda dei buoni scuola, su ci ha espresso valutazioni positive anche il presidente del Consiglio, e che lo stesso ministro De Mauro ha altresì riconosciuto la necessità di riservare maggiore attenzione sull'obiettività dei contenuti di taluni libri di testo; 

TENUTO CONTO che la vera questione sul tappeto, a cui sono riconducibili nella sostanza tutti i dibattiti in corso, anche quello relativo al rischio di un uso strumentale o ideologico dell'obbligatorietà del libro di testo, come riconosciuto anche recentemente da emittenti personalità della cultura e degli organi di stampa tra cui lo stesso Osservatore Romano, è rappresentata dalla necessità di creare un sistema scolastico pluralista, che garantisca un'effettiva parità anche per le famiglie e gli studenti che scelgono la frequenza di scuole non statali; 

CONSIDERATA l'opportunità di porre all'attenzione del mondo della scuola, della storiografia e della cultura, la necessità di garantire il pluralismo culturale dei libri di testo e di favorire l'istanza di una riforma che prenda in considerazione anche l'abolizione dell'obbligatorietà, dell'adozione del libro di testo, riconoscendo la libertà di scelta tanto ai docenti quanto agli studenti ed alle loro famiglie, tutelandoli inoltre da possibili speculazioni politico-editoriali; 

ESPRIME 

la propria avversione a qualunque forma di censura, di egemonia culturale e di arbitraria distorsione degli avvenimenti storici; 

INVITA 

il Ministro della Pubblica Istruzione a dar seguito operativo ai suoi giudizi sul buono-scuola e sull'obiettività dei contenuti dei libri di testo, sostenendo a tutti i livelli la sperimentazione lombarda ed allargandola a tutto il territorio nazionale in una prospettiva che dia alle Regioni crescenti responsabilità in materia di istruzione per una effettiva libertà di scelta da parte di famiglie e studenti.