Il Consiglio Regionale della Lombardia
PREMESSO
CHE come riportato nel PSR, al par. 2.1.8, pag. 39 e 40:
- “vi è un andamento in lieve, ma costante, crescita, nel corso degli ultimi anni dei dipendenti da droga ed alcool”, con “un aumento drammatico, in termini percentuali di soggetti che fanno uso di cocaina“ e “l’abbassamento della età di approccio alle sostanze”;
- “in Italia mediamente passano 6 anni fra il primo uso della sostanza e l’età al momento del primo trattamento per abuso di oppiacei, cannabis e anfetamino-derivati, intervallo che aumenta a 7 anni nel caso di cocaina”;
- “il cambiamento e la rapida evoluzione del fenomeno è anche legato a nuove modalità di spaccio”, in quanto “al consueto mercato si è affiancato un sistema di distribuzione delle sostanza molto più capillare e legato a circuiti amicali e quotidiani”;
CHE quanto sopra viene confermato anche dalla relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia del 2004, secondo la quale di fronte ad “una certa flessione del ricorso dei più giovani agli oppiacei (eroina)”, c’è un “incremento della porzione di consumatori che utilizzano cannabis, cocaina o più sostanze assieme e che in una percentuale consistente passano dall’assunzione episodica all’uso regolare” e si intravedono “serie conseguenze per la salute psicofisica dei cittadini, per la convivenza civile e la sicurezza”;
CHE secondo il rapporto ONU 2004:
- nel 2003 ben 185 milioni di persone nel mondo hanno abusato di droghe;
- la sostanza più consumata è la cannabis (150 milioni di utilizzatori);
- gli oppiacei (eroina, morfina, oppio) sono la droga più problematica, tanto che causano la morte in percentuali molto elevate dei trattamenti per droga (ben il 61% in Europa);
- negli ultimi cinque anni l’uso di ecstasy è cresciuto del 70% e più di 40 milioni di persone l’hanno consumata negli ultimi 12 mesi;
CHE nel 2002 il Consiglio Regionale della Lombardia, approvando la mozione n. 0187, ha ritenuto:
- controproducente proporre soluzioni volte a legalizzare l’uso di sostanze stupefacenti;
- necessario promuovere un sistema integrato di servizi socio-sanitari contro l’uso di tutte le sostanze che possano creare dipendenza patologica;
CHE nella seduta dell’8 settembre 2003, il Consiglio Superiore di Sanità, ha stabilito che:
- l’uso della cannabis sia gravato da pesanti effetti collaterali come dipendenza, possibile progressione all’uso di altre droghe (cocaina e oppioidi), riduzione delle capacità cognitive, di memoria e psicomotorie; disturbi psichiatrici quali schizofrenia, depressione e ansietà; possibili malattie broncopolmonari tra cui bronchite cronica ed enfisema;
- la cannabis non debba considerarsi una “droga leggera” e che il suo consumo non rappresenti quindi un’abitudine priva di conseguenze sulla salute;
- si debbano informare gli adolescenti sugli effetti collaterali della cannabis e soprattutto sui rapporti diretti tra uso della cannabis e sviluppo di problemi per la salute mentale quali depressione, ansietà e schizofrenia;
CHE da una ricerca dell’Istituto Nazionale sull’abuso di droga americano diffusa nel 2002, il principio della cannabis - il Delta 9 tetraidrocannabinolo (thc) - ha gli stessi effetti neurologici della cocaina, produce cioè precise modificazioni cerebrali
CONSIDERATO
CHE dato lo spaventoso giro d’affari (65 miliardi di dollari annui) e gli straordinari profitti (del 3 mila per cento) il business della droga è in continua espansione;
CHE gli effetti devastanti di molti tipi di droga (prime fra tutte cannabis ed ecstasy) vengono sottovalutati soprattutto dai più giovani;
CHE le droghe sintetiche, grazie anche al loro basso costo relativo e alla apparenza innocua, riscuotono un grande successo ma provocano danni seri, durevoli ed irreparabili perchè causano dipendenza e psicosi e danneggiano in modo devastante il cervello
RILEVATO
CHE il Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, ha dichiarato di voler sperimentare i centri pubblici per la somministrazione dell’eroina;
CHE i presidi di “autosomministrazione sorvegliata” proposti dal ministro vanificherebbero l’opera di prevenzione e di contrasto svolta dalle comunità, dalle famiglie, dalle istituzioni ed in particolare dalla regione Lombardia;
CHE il Ministro della Salute Livia Turco ha annunciato di voler modificare la legge Fini – Giovanardi, ridefinendo i quantitativi massimi di cannabis che si possono detenere
RITENUTO
CHE la cultura dello sballo, purtroppo apertamente sponsorizzata anche da alcuni personaggi dello spettacolo durante concerti o manifestazioni artistiche, sia da combattere perché porta all’annientamento psichico e fisico della persona;
CHE visti e considerati i risultati delle ricerche e degli studi effettuati e sopra riportati, che denunciano la pericolosità delle droghe, “pesanti e leggere”, per la salute - le istituzioni abbiano il dovere di intervenire a tutela di tutti i cittadini ed in modo particolare dei più giovani
ESPRIME
netta contrarietà alle proposte avanzate dai ministri del governo
Prodi relative
alla:
- revisione della legge Fini – Giovanardi;
- attivazione dei presidi di “autosomministrazione sorvegliata”;
- ridefinizione al rialzo dei quantitativi di cannabis detenibili
E INVITA LA GIUNTA
- a proseguire nella capillare campagna di informazione e di sensibilizzazione sulle conseguenze devastanti del consumo di tutte le sostanze stupefacenti;
- a farsi promotrice presso il Governo ed il Parlamento Europeo affinché vengano intensificate le iniziative di contrasto al traffico interno ed internazionale di stupefacenti ed incentivata e finanziata la collaborazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo volta a contrastare il fenomeno criminale.
Silvia Ferretto Clementi
Milano, 25 ottobre 2006