Il Consiglio Regionale della Lombardia,
PREMESSO CHE
· Secondo dati diffusi dal Ministero dell’Interno, la Lombardia risulta essere la regione in cui lo sfruttamento minorile è più diffuso;
· Secondo dati diffusi dalla CGIL sul lavoro minorile, a Milano sarebbero più di 11.000 i bambini tra i 7 e i 14 anni impegnati in attività lavorative precoci;
· La maggior parte dei minori viene impiegata in attività illecite, quali accattonaggio, furti, scippi, spaccio di droga e prostituzione;
· Il 10 dicembre 1984 l'assemblea generale dell'ONU ha adottato la Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
CONSIDERATO CHE
§ La Convenzione concretizza la proibizione generale della tortura, obbligando gli Stati contraenti ad adottare una serie di provvedimenti adeguati, per assicurare la prevenzione e la lotta contro le torture e per proteggere l'integrità fisica e spirituale delle persone private della loro libertà.
§ La convenzione istituisce un sistema di controllo internazionale in base al quale gli Stati contraenti devono rendere conto ogni quattro anni alla Commissione dell'ONU contro la tortura (CAT) delle misure da loro adottate per adempiere agli obblighi che la Convenzione impone loro.
RITENUTO CHE
· L’impiego di minori nell’accattonaggio, per furti, scippi, spaccio di droga o prostituzione sia deplorevole perché sottopone i minori a maltrattamenti e vessazioni psicofisiche di ogni genere e rappresenti un business gestito spesso da organizzazioni criminali, che, attraverso violenze, minacce e maltrattamenti, riducono ogni giorno centinaia di bambini in stato di vera e propria dipendenza fisica e psicologica;
· Si tratti di intollerabili manifestazioni di sfruttamento di individui incapaci di difendersi che ci pongono di fronte ad una delicatissima questione di responsabilità civile;
· L’impiego dei minori in queste attività, già di per sé illecite, violi gravemente i diritti dei bambini, sanciti da legislazioni nazionali ed internazionali;
PRESO ATTO CHE
· Sono numerosissimi i bambini che crescono analfabeti, in condizioni igieniche spaventose ed in un isolamento culturale insormontabile, obbligati a prostituirsi, forzati all’accattonaggio, a lavorare in regimi para-schiavistici, utilizzati come corrieri nel traffico di droga, vittime del traffico di organi o di reati di pedofilia;
· Per combattere queste forme di violenza sono necessari strumenti legislativi più idonei, che prevedano pene più aspre e sanzioni più pesanti a tutela dei diritti dei minori che troppo spesso vengono impunemente violati;
INVITA LA GIUNTA REGIONALE A
· Promuovere programmi di aiuto ed assistenza ai minori vittime di sfruttamento;
· Farsi promotrice presso il Governo e il Parlamento Europeo per un’omogeneizzazione della normativa internazionale a tutela dei minori;
· Farsi promotrice presso il Governo e il Parlamento Europeo affinché vengano stabilite modalità di collaborazione a livello giudiziario ed investigativo, costituite banche dati e realizzate politiche sociali di intervento comuni;
· Farsi promotrice presso il governo affinché, come previsto all’art. 4 della Convenzione contro la tortura approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1984, nel diritto penale italiano venga introdotto il reato di tortura volto a punire qualsiasi atto o tentativo di praticare tortura e anche qualunque complicità o partecipazione all’atto di tortura;
· Richiedere al Governo un congruo stanziamento per incrementare le azioni della Regione a favore della sicurezza dei minori.
Milano, 19 novembre 2004
Silvia Ferretto Clementi