ORDINE DEL GIORNO n. 1698
RELATIVO ALLA RISOLUZIONE N. 15
contenente lo stato delle iniziative specificatamente rivolte alla
popolazione in esecuzione penale della Regione Lombardia, ai sensi
dell’art. 9, comma 5 della legge 14 febbraio 2005, n. 8
VISTA
- la Relazione del 19/12/2007, contenente lo stato delle iniziative specificatamente rivolte alla popolazione in esecuzione penale della Regione Lombardia, ai sensi dell’art. 9, comma 5 della legge 14 febbraio 2005, n. 8
PREMESSO CHE
- nella relazione sopra menzionata, i dati relativi all’indulto sono fermi al 02/11/2006 e sono pertanto del tutto insufficienti a valutare le reali conseguenze, ad oggi, del provvedimento di indulto;
- i progetti previsti nella relazione, come quello relativo ai percorsi di attività di pubblica utilità svolta da autori di reato o come gli interventi relativi all’inclusione sociale e ai programmi di recupero per i tossico-dipendenti, per quanto utili ed importanti rischiano di perdere la loro importante valenza;
- la Costituzione Italiana, all’art. 27, sancisce il principio che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato
RILEVATO CHE
- secondo dati del DAP (Ufficio per lo Sviluppo di la Gestione del Sistema Informativo Automatizzato), aggiornati al 15/07/2008, delle quasi 4.000 persone uscite dagli istituti penitenziari lombardi per effetto dell’indulto, a distanza di soli 2 anni, il 34,9% ha commesso nuovi reati ed è tornato in carcere;
- da dati diffusi dal Sappe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) e aggiornati al settembre scorso, nell’ultimo anno, la popolazione carceraria è aumentata, a livello nazionale, di ben 11.000 unità;
- di questi 11.000 individui, più di 8.000 sono soggetti recidivi;
- l’elevata recidività ha in brevissimo tempo annullato l’effetto indulto e fortemente contribuito a creare una nuova gravissima emergenza di affollamento nelle carceri;
- per quanto riguarda la nostra regione, sempre secondo dati Sappe, le carceri detengono 8.295 detenuti contro i 5383 posti previsti (+ 53%) e a San Vittore, in particolare, le presenze sono addirittura più del doppio di quelle regolamentari (1.461 contro 702)
CONSIDERATO CHE
- l’approvazione dell’indulto da parte del Parlamento si è rivelata non solo profondamente ingiusta ed offensiva nei confronti delle vittime della criminalità, che vengono così colpiti due volte, e delle forze dell’ordine che hanno messo a repentaglio le proprie vite per catturare coloro che sono stati indultati, ma ha anche fatto sì che migliaia di nuovi reati venissero commessi;
- l’indulto è stato anche profondamente ingiusto nonché diseducativo nei confronti dei detenuti stessi in quanto non è stata fatta alcuna distinzione fra i detenuti che hanno dimostrato una reale volontà di reinserimento e quelli che hanno invece dimostrato l’esatto contrario
RITENUTO CHE
- la certezza della pena sia un fattore deterrente determinante e di primaria importanza;
- garantire la certezza della pena significhi dare più sicurezza e libertà ai cittadini, in quanto elementi cardine di una concreta ed efficace politica regionale;
- considerato l’elevatissimo numero di recidivi, il sistema penale rieducativo attuale non garantisca l’obiettivo primario dalla rieducazione e che provvedimenti di indulto o di amnistia generalizzati siano fortemente deleteri per la società
INVITA LA GIUNTA A
fornire al Consiglio i dati esatti ed aggiornati al 2008 degli effetti dell’indulto nella nostra regione e a manifestare la propria netta contrarietà a qualsiasi futura iniziativa legislativa di concessione di amnistia e/o indulto
Milano, 14 ottobre 2008
(Silvia Ferretto Clementi)