Mozione
Premesso:
1) che il Parlamento
Europeo , nella risoluzione sul rispetto dei diritti dell’uomo nell’Unione
Europea del 17 settembre 1996, ha solennemente ritenuto che l’arte, la scienza
e la ricerca debbano essere libere,
2) che lo stesso Parlamento
europeo ha approvato il 29 maggio scorso
una importante risoluzione a favore
delle medicine non convenzionali, che impegna gli organismi comunitari a
istituire programmi di studio sulla loro efficacia e a sbloccare i fondi di
ricerca già destinati a ciascuna delle più importanti medicine non
convenzionali ( omeopatia, medicina antroposofica, fitoterapia, agopuntura,
chiropratica e osteopatia),
3) che l’omeopatia in
Italia conta 2,5 milioni di pazienti, un fatturato di 140 miliardi 1100 addetti
e che si trova in 7 mila farmacie,
4) che secondo i dati Istat
dello scorso mese il 4,6 % della popolazione italiana si cura omeopaticamente e
il maggior numero di pazienti si trova in Lombardia;
5) che la legge 347 del 8
ottobre 1997 pone modifiche e trasferimenti di termini al decreto legislativo
185 del 17 marzo 1995 di fatto risulta essere restrittiva della direttiva CEE
92/73 (direttiva che ha fra l’altro lo scopo di riconoscere l’omeopatia nel
panorama terapeutico europeo; di favorire la libertà di scelta terapeutica dei
cittadini; di armonizzare fra loro le
normative nazionali ed infine di
riconoscere le specificità terapeutiche e produttive dei medicinali
omeopatici);
Considerato:
1) che già nell’ottobre
1995 il Comitato per la Difesa
dell’Omeopatia con una sottoscrizione
aveva raccolto 306.508 firme delle
quali 125 di parlamentari di tutti i partiti 3000 di medici e farmacisti;
2) che in molti Stati membri dell’Unione Europea i medicinali
omeopatici, antroposofici e fitoterapici sono entrati nelle Farmacopee
ufficiali e vengono regolarmente rimborsati, ormai da decenni dalle Casse
Malattie o dagli Organismi di Sicurezza sociale;
3) che dall’aprile scorso la Commissione Unica del Farmaco
(CUF) è stata incaricata di concedere le autorizzazioni anche per i
medicinali omeopatici; della CUF
fanno parte solo esponenti della medicina convenzionale che non
possiedono specifiche e documentate competenze in medicina omeopatica ed
antroposofica e non dispongono di regole specifiche per altro previste dalle
nostre leggi e dalla direttiva Europea.
INVITA LA GIUNTA
-
Vengano
ripresi i lavori della Commissione nominata in base al Decreto Ministeriale del
17/5/96 incaricata di stabilire le
regole necessarie per l’autorizzazione
all’ammissione in commercio degli omeopatici.
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Venga richiesta la motivazione dell’incarico alla CUF per le
autorizzazioni suddette.
-
Vengano
rimborsati, i medicinali omeopatici, antroposofici fitoterapici riconosciuti e prescritti dal medico curante, come
gli altri medicinali
-
Venga
inserito l’insegnamento della medicina omeopatica e antroposofica nelle facoltà
universitarie di medicina e di farmacia .