MOZIONE n. 179

Il Consiglio Regionale della Lombardia   

PREMESSO CHE

-          il 24 aprile u.s. il Governo ha licenziato un disegno di legge delega per la modifica della disciplina dell’immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero;

-          la modifica al Decreto Legislativo del 25/07/1998 n. 286 (Legge Bossi-Fini) dovrà, secondo i principi ed i criteri direttivi previsti all’articolo 1, lettera a) comma 11 del Disegno di Legge delega Amato-Ferrero, introdurre la figura dello Sponsor (che potrà essere rappresentato da enti o organismi istituzionali come Regioni ed Enti locali, associazioni imprenditoriali, professionali e sindacali, privati cittadini italiani o appartenenti all’Unione Europea ed addirittura anche da titolari di permesso di soggiorno CEE per soggiornanti di lungo periodo) che dovrebbe avere la funzione di garantire per l’immigrato;

-          alla lettera d) comma 3 dell’art. 1 del ddl delega sopramenzionato, è previsto che l’estensione del periodo di validità del permesso di soggiorno per attesa occupazione possa durare fino ad un anno;

-          le nuove direttive per l’espulsione previste dal disegno di legge delega sembrano basarsi eccessivamente sulla collaborazione dell’immigrato. Esse introducono infatti programmi specifici di rimpatrio volontario non considerando che per arrivare in Italia gli immigrati, oltre a pagare cifre spropositate, spesso rischiano anche la propria vita e saranno perciò evidentemente poco inclini a farsi rimpatriare;

-          alla lettera h, comma 1 dell’art. 1, riguardante i Centri di Permanenza Temporanea (CPT) è previsto “un congruo orario d’uscita” sia per gli stranieri già identificati che per quelli non identificati

VISTO CHE

-          in Italia, come nel resto del mondo occidentale, l’immigrazione di cittadini extracomunitari è in continua crescita e che la loro presenza è numericamente sempre più rilevante

CONSIDERATO CHE

-          l’irresponsabile e demagogico disegno di legge Amato-Ferrero prevede  iniziative e strumenti assolutamente inidonei ad affrontare il problema, al contrario, se applicati, contribuirebbero, al contrario, ad aggravare ulteriormente le preoccupanti problematiche già esistenti

RITENUTO CHE

-          tale disegno di legge sia pericoloso perché, da una parte, favorisce oggettivamente le organizzazioni criminali dedite al commercio di esseri umani e, dall’altra, rischia di compromettere gravemente un già difficile processo di integrazione, nonché la sicurezza degli italiani e di tutti quegli immigrati che, vivendo e lavorando onestamente, rappresentano un’indiscutibile risorsa per la Lombardia e l’Italia intera;

-          sia necessario, affinchè l’integrazione degli immigrati possa essere realizzata, che essi, non solo imparino la nostra lingua e conoscano le nostre leggi, ma soprattutto le accettino e le rispettino;

-          il “diritto alla diversità” non debba mai, in nessun caso, potersi trasformare in una “diversità del diritto” e non sia quindi assolutamente accettabile che in nome di qualsivoglia diversità culturale vengano tollerati comportamenti in contrasto con i valori democratici tutelati dalla Costituzione e dalle leggi italiane 

RILEVATO CHE 

-          alcune nazioni appartenenti all’UE (Olanda), già prevedono il sostenimento da parte dell’immigrato di esami d’integrazione sulla cultura ed i valori fondanti della futura nazione ospitante, da sostenersi, prima dell’ingresso, nelle sedi delle ambasciate nei paesi di partenza

ESPRIME

netta contrarietà al disegno di legge delega Amato Ferrero sull’immigrazione

RIBADISCE

la necessità che, così come previsto dal Decreto Legislativo del 25/07/1998 n. 286 (Legge Bossi Fini), il permesso di soggiorno sia rigidamente legato alla durata del contratto di lavoro e che possa entrare in Italia solo chi ha un lavoro e non, come previsto dal ddl delega Amato Ferrero, anche chi cerca lavoro

INVITA IL PARLAMENTO A

-         respingere il disegno di legge delega del Governo per la modifica della disciplina dell’immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero;

-         predisporre ed approvare quanto prima un “contratto d’integrazione” per gli immigrati che preveda corsi obbligatori per lo studio della lingua italiana e della nostra Costituzione e un formale e chiaro impegno a rispettare la Costituzione italiana e le nostre leggi;

-         prevedere che insieme all’eventuale richiesta del permesso di soggiorno o di ottenimento della cittadinanza, chiunque sia tenuto a firmare il contratto sopra menzionato, in versione bilingue (in lingua italiana e in quella dell’immigrato) e che la loro concessione venga subordinata alla sottoscrizione del documento

                                                         Silvia Ferretto Clementi

 Milano, 04 maggio 2007