INTERROGAZIONE URGENTE
CHE numerosi cittadini residenti in Via Plezzo a Milano segnalano
con grande preoccupazione l’installazione di un impianto per la radiotelefonia
mobile;
CHE è di conoscenza diffusa che i
campi elettromagnetici generati da tali tipologie di ripetitori costituiscono
gravissimo pericolo per la salute, tanto che il Consiglio di Stato con recenti
sentenze ha riconosciuto la necessità di spostare tali tipi di impianti in zone
isolate;
CHE autorevoli istituzioni di
ricerca nazionali ed internazionali hanno potuto costatare gli effetti
pregiudizievoli di tali emissioni sulla salute delle popolazioni esposte;
CHE anche il responsabile
dell’unità radiazione dell’ISPESL Livio Giuliani in una recente intervista su
un quotidiano nazionale ha evidenziato come recenti studi hanno provato che le
persone che vivono entro due chilometri dalle torri di emissioni
elettromagnetiche hanno un rischio maggiore di tumori del sangue e del sistema
linfatico;
CHE pertanto vi sono fondati
motivi di ritenere che l'attivazione della suddetta postazione costituisce un
grave ed irreparabile pericolo per la salute dei cittadini residenti;
CHE il diritto alla sicurezza ed
alla salute è un diritto primario che ogni Pubblica Amministrazione ha il
dovere di tutelare;
CHE il quartiere in questione è
una zona densamente popolata, i cui stabili sono in prevalenza adibiti ad
abitazioni private, con presenza di moltissimi bambini ed anziani;
aveva
imposto
limiti
fortemente restrittivi rispetto al D.M. 381/98
CHE tale legge regionale è stata bocciata dal Governo nazionale impedendo così un’adeguata tutela della salute dei cittadini lombardi
CHE a seguito del rinvio del Commissario di Governo il Presidente della Giunta si era ripetutamente e pubblicamente impegnato a ripresentare la legge nel testo originario rivendicando, giustamente il diritto di tutelare la salute dei cittadini lombardi
CHE il decreto Ronchi 381/98 si è rivelato del tutto inadeguato a
tutelare la salute dei cittadini esposti all’inquinamento elettromagnetico non
solo perché prevede limiti non sufficientemente cautelativi ma anche e soprattutto
perché non prevede alcuna distanza dalle abitazioni e ha permesso la
proliferazione selvaggia degli impianti
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Se non ritenga doveroso riproporre al Consiglio
l’approvazione della legge regionale originaria sull’inquinamento
elettromagnetico;
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Se sia stato ultimato il censimento regionale degli impianti
elettro emittenti;
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Quali controlli sono stati rilevati sugli impianti esistenti
e con quali risultati;
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Quanti pareri relativi all’istallazione di nuovi impianti sul
territorio regionale sono stati rilasciati e quanti sono stati negati;
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Se non ritenga opportuno svolgere un'indagine epidemiologica
sui danni arrecati alla salute dei cittadini residenti vicino agli impianti.
Milano, 10
gennaio 2001
Silvia Ferretto Clementi