INTERROGAZIONE URGENTE

 

La sottoscritta Consigliere Regionale

 

PREMESSO CHE

 

- nel Comune di Cologno Monzese è prevista la realizzazione di un impianto di selezione e compostaggio da parte della ECOSESTO S.p.a.;

 

- contro la realizzazione dell'impianto sono state raccolte oltre 3000 firme di cittadini, i quali sono fortemente preoccupati per l'eccessiva vicinanza alle abitazioni;

 

VISTA

 

- la Relazione annuale dati relativi ai rifiuti solidi urbani ed assimilabili ed all'andamento delle raccolte differenziate anno 1996 del Servizio Rifiuti Regione Lombardia, nella quale si afferma che "Dall'analisi dei dati viene evidenziato che, al di là dei quantitativi raccolti separatamente dai comuni così come rilevato dalle documentazioni prodotte dagli stessi, nulla viene dichiarato sulle effettive quantità avviate a recupero o riciclaggio dei materiali, non consentendo pertanto di ottenere i riscontri necessari per una corretta quantificazione del flusso di tali tipologie di rifiuti" e che "Occorre tenere presente che attualmente solo una minima parte dei materiali derivanti dagli impianti di selezione e trattamento tal quale dei RSU, indicati in Tabella 10, trova un'effettiva collocazione sul mercato, quindi vengono avviati, dopo i trattamenti, ai tradizionali canali di smaltimento indifferenziato (discarica e termoutilizzatori)";

 

- la Relazione Irer sull'attuazione della legge 21/93, nella quale si afferma che gli    investimenti previsti per gli impianti di compostaggio sono circa 250 miliardi;

 

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE

 

-          se, vista la forte opposizione degli abitanti di Cologno Monzese e di Brugherio alla realizzazione degli impianti di compostaggio, non ritenga doveroso impedirne la realizzazione, evitando così uno sperpero di denaro pubblico ed un'ulteriore compromissione del territorio e della salute dei cittadini;

 

-          se non ritenga opportuno intervenire per impedire la realizzazione degli impianti di compostaggio fino a quando non vi sarà una reale certezza del riutilizzo dei rifiuti raccolti in modo differenziato;

 

-          se, visti i forti disagi arrecati alla popolazione dagli impianti di smaltimento, non ritenga indispensabile aumentare la distanza prevista dalle abitazioni, modificando i 200 metri previsti di norma dalle leggi 21 con una distanza obbligatoriamente non inferiore ai 500 metri.

 

 

 

Milano, 27 maggio 1998

 

Silvia Ferretto Clementi