INTERROGAZIONE URGENTE CON
RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA

La sottoscritta Consigliere Regionale,  

VISTO  il verbale dell’audizione svoltasi il 13.3.96 presso la VI Commissione, presenti l’Assessore all’Ambiente della Reg. Lombardia ed il Dirigente di servizio, il quale affermava che in fase di approvazione del Piano regionale delle bonifiche, si è provveduto ad un aggiornamento dei siti i quali risultano essere quindi 37-38 rispetto ai 25 inizialmente contemplati nel Piano medesimo;  

VISTO il Piano regionale delle bonifiche trasmesso al Consiglio Regionale con Proposta deliberativa n. 15913 del 19.07.1996;  

VISTA la Nota Assessorato Ambiente n. 35234 del 27.3.96 concernente l’elenco degli interventi di bonifica realizzati o in fase di realizzazione sul territorio regionale;  

VISTA  la Nota Assessorato Ambiente n. 76477 del 4.12.96 concernente l’elenco degli stanziamenti in capitolo di bilancio per interventi di bonifica sul territorio regionale dal 1992 al 1996;  

VISTA la DGR n. 6-14313 del 14 giugno 1996 – “Approvazione della proposta di programma regionale di sviluppo della VI legislatura, ai sensi dell’art. 6 della l.r. 31.3.78 n. 34” con cui si prospettano anche ridefinizioni dei criteri di priorità per gli interventi sulle aree contaminate;  

VISTA la DGR n. 17252 dell’1 agosto 1996 con cui la Giunta Regionale ha definito gli standard di qualità dei suoli per la bonifica delle aree contaminate ed ha assegnato al Settore Ambiente ed Energia il compito di approvare i progetti di bonifica, sentite le amministrazioni provinciali e nel rispetto della circolare riguardante gli standard di qualità;  

CONSIDERATO che nel suddetto Piano regionale trasmesso al Consiglio è contemplato il capitolo 3.4.1 contenuto nel volume 1 - relazione del settembre 1992 ove si afferma che: "rispetto alla stima della produzione rifiuti industriali lombardi, l'attuale sistema di smaltimento regionale presenta un deficit di circa 2,5 milioni di tonnellate/anno" suddivise tra le varie tipologie di impianto (pag. 15) - ove per 'attuale' si intende la data di redazione che corrisponde evidentemente al settembre 1992;  

CONSIDERATE le numerose richieste di aggiornamento sulle stime della produzione rifiuti industriali lombardi, inoltrate nel corso del 1996 all'Assessorato all'Ambiente, anche esplicitamente motivate da una seria e completa disamina del Piano regionale delle bonifiche di cui trattasi, fino ad oggi rimaste inevase;  

CONSIDERATO che nel suddetto Piano è contemplato il volume n. 1 - relazione - del Settembre 1992 ove vengono elencati n. 25 siti per gli interventi a breve termine e n. 70 per gli interventi a medio termine;  

CONSIDERATO che nel suddetto Piano è pure contemplato il volume n. 2 - Relazione - del settembre 1992 e che nel suddetto volume 2 sono presenti le schede descrittive di soli 16 siti rispetto a quelli (25) riportati nel volume n. 1 succitato e rispetto ai 37-38 siti di cui l'Assessore all'Ambiente ha parlato (relativamente agli aggiornamenti approvati ad oggi sul Piano) in fase di audizione del 13.3.96 alla VI Commissione Ambiente;  

CONSIDERATO che tra i 9 siti mancanti nel volume 2 rispetto al volume 1 sono compresi i siti di Boltiere (BG) e Castiglione delle Stiviere (MN);  

CONSIDERATO che sui suddetti due siti sono stati previsti finanziamenti per  interventi di bonifica, come da elaborato prodotto dall'Assessorato all'Ambiente con nota 75477 DD 4.21.96, ove si registrano rispettivamente erogazioni per L 2.200.000.000= (stanziamento del 1996) e per L. 301.000.000= (stanziamento del 1996) pur essendo stati i due siti stralciati, nel volume 2 del suddetto Piano regionale delle bonifiche, dall'elenco dei siti contemplati nel volume 1;  

CONSIDERATO che quanto riportato nell'elaborato fornito dall'Assessorato all'Ambiente il 27.5.1996 non coincide con il successivo elaborato fornito dal medesimo Assessorato il 4.12.1996 in quanto:  

A - per l'anno 1993 - manca nella nota del 4.12. lo stanziamento - finanziamento di L.1.000.000.000= relativo al sito di Canegrate (asporto rifiuti, smaltimento e bonifica falda idrica) il cui sito peraltro non risulta contemplato nel Piano regionale delle bonifiche, né per gli interventi a breve termine né per gli interventi a medio termine - stanziamento riportato nell'elaborato prodotto dall'Assessorato il 27.5.96;  

B - per l'anno 1994 - non corrisponde alla nota del 4.12. lo stanziamento - finanziamento di L. 8.918.336= relativo al sito di Azzanello (smaltimento rifiuti) il cui sito peraltro non risulta contemplato nel Piano regionale delle bonifiche, né per gli interventi a breve termine nè per gli interventi a medio termine - stanziamento riportato nell'elaborato prodotto dall'Assessorato il 27.5.96 ma relativo ad un importo di L. 12.654.000=;  

C - per l'anno 1995 - manca nella nota del 4.12 lo stanziamento - finanziamento di L 500.000.000=  relativo al sito di Carpiano (bonifica - smaltim. area C.E.P.) il cui sito risulta contemplato nel Piano regionale delle bonifiche per gli interventi a breve termine, senza però che tale stanziamento sia segnalato nella scheda descrittiva pertinente - stanziamento riportato nell'elaborato prodotto dall'Assessorato il 27.5.96;  

CONSIDERATO infine che dagli elaborati prodotti il 27.5. ed il 4.12 c.a.  dall'Assessorato emergono stanziamenti - finanziamenti, negli anni '92-96, per:  

-          L. 14.822.351.800= relativamente a siti contemplati nel Piano regionale delle  bonifiche come siti per gli interventi a medio termine;  

-          L. 39.530.133.760= relativamente a siti non contemplati nel Piano regionale delle  bonifiche, né come siti ove sono previsti interventi a breve termine né come siti ove sono previsti interventi a medio termine;  

CONSIDERATO che tra gli stanziamenti effettuati in Bilancio dal 92 al 96 secondo gli elaborati prodotti dall'Assessorato all'Ambiente, (L. 72.103.896.154= se pure da verificare in base alle discordanze già sopra segnalate) L. 54.352.485.560= e cioè oltre il 70% degli interventi complessivamente stanziati sono stati disposti su siti che fuoriescono dalla programmazione degli interventi a breve termine del suddetto Piano regionale mentre, secondo le schede descrittive (carenti di aggiornamenti dal 92 ad oggi) dei siti ove sono previsti interventi a breve termine, molti dei suddetti 16 siti riportati nel volume n. 2 del Piano medesimo, risultano ancora in attesa dell'opportuno finanziamento e/o realizzazione degli interventi progettuali già valutati;  

CONSIDERATO che il 13.3.96, in sede di audizione alla VI Commissione, il Dirigente di servizio dell'Assessorato all'Ambiente affermava che:

"avendo la Giunta approvato il Piano di risanamento delle aree contaminate e, contestualmente, i programmi di intervento a medio e breve termine, è evidente che se c'è la necessità di un intervento anche nei siti previsti a medio termine noi si cerchi di affrontarlo; fatto salvo che questo non comporti un'impossibilità di realizzare opere nei siti a breve termine, perché con ciò si andrebbe addirittura in contrasto con le scelte di programmazione pianificatorie da parte della Giunta Regionale…" ed alla richiesta dell'elenco dei siti ove si era intervenuti pur non trattandosi di siti per  interventi a breve termine, assicurava che lo avrebbe fornito, elenco mai trasmesso;              

CONSIDERATO che a pag. 8 del suddetto verbale di audizione il Dirigente di servizio affermava che la Regione Lombardia sta pure procedendo a seguire attività di bonifiche finanziarie attraverso il Piano Territoriale dell’Ambiente, con sola attività di sorveglianza;

CONSIDERATO che nella suddetta audizione l’Assessore all’Ambiente garantiva l’imminente invio di una relazione scritta alla VI Commissione, ove avrebbe fornito anche l’elenco delle fideiussioni eventualmente disponibili su ogni sito da bonificare e l’elenco delle Ditte interessate alle bonifiche laddove i lavori sono già stati avviati;  

CONSIDERATO  che nella suddetta audizione il Dirigente di servizio dell’Assessore all’Ambiente dichiarava che:

le aree industriali dismesse fanno già parte del Piano di risanamento delle aree contaminate, nel senso che 430 erano le discariche abusive e 130 erano le aree industriali dismesse censite al 1991 ed approvate nel 1995 dalla Giunta” .. e alla domanda:” sono solo quelle e non ce ne sono altre?” il medesimo Dirigente di servizio dichiarava:

“in questo momento quelle censite sono queste poi nulla vieta che le aree ieri attive (1991!) oggi improvvisamente cessino e diventino dismesse quindi queste aree non sono riconosciute nel Piano ma sono aree che vanno ad integrare il Piano stesso: in funzione di cosa? In funzione degli aggiornamenti continui (?) che vengono fatti al piano -;  

CONSIDERATO  che nel suddetto verbale di audizione l’Assessore specificava come di seguito quanto affermato dal Dirigente di servizio:

“voglio precisare che negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione abbastanza veloce nelle aree dismesse e in realtà, per le aree dismesse siamo fermi al 1991, 1992 per questo motivo vogliamo  percorrere la strada della consultazione diretta ai Comuni per aggiornare la situazione, con una scheda semplice che ci permetta di integrare i dati in possesso” .. prototipo di scheda richiesta e mai prevenuta come non è mai pervenuta alcuna relazione sull’andamento della verifica fatta ai comuni;  

CONSIDERATO che a fronte di una situazione tanto allarmante per quanto concerne gli aggiornamenti ed i controlli che la Regione dovrebbe svolgere nel ruolo delle sue funzioni l’Assessore precisava, nella suddetta audizione, che era imminente l’assunzione con progetti finalizzati di circa 18 dipendenti;  

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE  

1-      Se la Giunta Regionale è a conoscenza e può confermare al consiglio regionale l’avvenuta assunzione con progetti finalizzati, presso l’Assessorato all’Ambiente di circa 18 dipendenti che avrebbero dovuto colmare le carenza strutturali dell’Assessorato medesimo e, soprattutto, dei risultati di operatività che tali assunzioni hanno determinato  

2-      Se la Giunta regionale è a conoscenza delle motivazioni che hanno indotto a ridurre i siti originariamente contemplati per gli interventi a breve termine, da 25 a 16 e se non ritiene opportuno integrare il suddetto Piano con la documentazione comprovante i criteri con cui è stata effettuata tale selezione dei siti, considerato che l’Assessore all’Ambiente ne citava 37-38 alla data del 13.3.1996;  

3-      Se la Giunta Regionale è a conoscenza dei criteri di programmazione che hanno indotto la regione Lombardia agli stanziamenti suddetti in premessa per i siti non contemplati nel Piano regionale delle bonifiche (né per interventi a breve termine né per interventi a medio termine) e/o dei criteri che hanno indotto ad anticipare stanziamenti su siti contemplati nel Piano degli interventi a medio termine, rispetto a quelli contemplati negli interventi a breve termine;   

4-      Se la Giunta Regionale non ritiene opportuno che ogni atto deliberativo relativo ad interventi di bonifica nel territorio regionale debba essere automaticamente acquisito tra la documentazione facente parte integrante del Piano, costituendone così opportuno aggiornamento ufficiale, al fine di evitare che si crei una situazione gestionale poco chiara del piano medesimo ed evitando così eventuali interventi eccessivamente discrezionali, da parte delle Giunte Regionali che si succedono nel tempo, rispetto alle programmazioni generali adottate dalla Regione medesima;

5-      Se la Giunta è a conoscenza degli esatti importi stanziati in relativo capitolo di bilancio e con quali motivazioni possono giustificare le inesattezze riscontrate negli elaborati forniti dal competente Assessorato tra il 27.5 e il 4.12.96, che impediscono di fatto una seria e reale disamina della situazione relativa alle bonifiche e degli stanziamenti effettuati dalla Regione Lombardia con denaro pubblico;  

6-      Se la Giunta Regionale non ritiene preoccupante l’eventualità che venga approvato in sede Consiliare un documento ove si prospettano stime del deficit relativo al fabbisogno impiantistico per lo smaltimento regionale dei rifiuti industriali che potrebbero rivelarsi inattendibili, vista la vetustà del piano regionale così proposto, con conseguenti proposte risolutive che, una volta approvate dal consiglio regionale, potrebbero legittimare interventi non corrispondenti all’effettivo attuale fabbisogno Regionale;  

7-      Se la Giunta Regionale non ritiene urgente ed improcrastinabile l’aggiornamento del suddetto Piano regionale delle bonifiche con l’acquisizione, anche in base agli elaborati prodotti all’Assessorato all’Ambiente il 27.5 ed il 4.12.96, di tutti gli atti deliberativi formulati nel tempo delle Giunte Regionali, sui soggetti di stanziamento, da considerarsi parte integrante del Piano regionale medesimo, su cui potrà pertanto essere approntata a tempi brevi una ulteriore e più attendibile relazione circa la descrizione della situazione esistente e circa le proposte risolutive programmatorie che si potranno eventualmente, a quel punto, riformulare con criteri di maggiore razionalità e trasparenza;  

8-      Se la Giunta Regionale è a conoscenza dei dati relativi all’aggiornamento del Piano fino al 1994 di cui parlava con il Dirigente di servizio dell’Assessorato il 13.3.96 (e se non ritiene opportuno che tali dati siano trasmessi insieme alla proposta deliberativa di approvazione del Piano, anche in ottemperanza all’art. 6 dello statuto Regionale), ove i siti a breve termine divenivano da 25 a 38-38, integrando così il Piano regionale delle bonifiche, al Consiglio Regionale;  

9-      Se la Giunta Regionale non ritiene gravemente contraddittoria l’affermazione per cui le aree industriali dismesse censite e limitano al 1991 (vedasi pag. 18 del verbale audizione alla vi comm. Ambiente già citato in premessa), con l’affermazione per cui le aree industriali cessate a quindi dismesse vanno ad integrare il piano in funzione dei continui aggiornamenti che al piano medesimo vengono fatti e, in caso affermativo, quali provvedimenti intende assumere in proposito;    

10-  Se la Giunta Regionale è a conoscenza della scheda approntata per l’aggiornamento richiesto direttamente ai Comuni, come accennato dall’Assessore all’Ambiente nell’audizione del 13.3.96 e nella nota del 4.12.1996, già citate in premessa e se non ritiene utile ed opportuno informare il Consiglio, circa l’approntamento di detta scheda e dell’andamento della verifica che si presume, e si auspica, sia già stata, nel frattempo  (dal 13.3.96 ad oggi sono passati 9 mesi), avviata;  

11-  Se la Giunta Regionale è a conoscenza di quali siano i siti ove siano eventualmente disponibili fideiussioni e se non ritiene opportuno fornire tali conoscenze anche al Consiglio Regionale, insieme all’elenco delle ditte interessate alle bonifiche laddove i lavori siano già stati avviati;  

12-  Quali motivazioni e quali criteri di trasparenza abbiano indotto la Giunta Regionale, stante l’attuale carenza di aggiornamenti nella gestione di questo delicato comparto, ad assegnare al settore Ambiente ed Energia il compito di approvare i progetti di  bonifica, (pur sentendo le amministrazioni provinciali e nel rispetto della circolare riguardante gli standard di qualità del suolo);

Milano, 19/12/96