La
sottoscritta Consigliere Regionale PREMESSO
CHE
numerosi cittadini hanno espresso la loro preoccupazione per la
tutela della propria salute e dell’ambiente, in seguito all’entrata in
funzione dell’impianto di termodistruzione dei rifiuti gestito dal
consorzio ACCAM; CHE
l’allegato alla dgr n. VI/30300 del 25/07/1997 incaricava il PMIP
di Milano “ad effettuare, prima della messa in esercizio dell’impianto
di incenerimento e comunque entro e non oltre il 30 settembre 1997, alcuni
campionamenti significativi dei suoli interessati dal cono di ricaduta delle
emissioni derivanti dal forno, onde verificare l’eventuale presenza di
inquinanti superiore alle concentrazioni previste dalle norme”; CHE
le analisi svolte dai PMIP di Milano e Varese sui campioni di terreno
prelevati sono risultate gravemente incomplete, in quanto non sono stati
ricercati alcuni parametri tra i più caratterizzanti l’attività del
forno di incenerimento, in particolare non sono stati verificati il mercurio
(causa principale della precedente chiusura del forno nel luglio 1994) e gli
idrocarburi policiclici aromatici; CHE
le analisi hanno evidenziato che 3 punti su 7 complessivi sono
contaminati ai sensi della Deliberazione Regionale n. 17252 del 1 agosto
1996 “Standard di qualità dei suoli”, per superamento dei limiti di
alcuni metalli pesanti: cromo, piombo, rame e zinco; CHE
con delibera n. 44978 del 14/12/93 l'Assessore all'Ambiente Carlo
Monguzzi autorizzava il consorzio ACCAM alla termodistruzione di diverse
tipologie di rifiuti negli impianti di incenerimento di rifiuti solidi
urbani; CONSIDERATO CHE
la delibera del 13/02/1995 prevedeva di “predisporre
contestualmente all’iter di realizzazione dell’impianto il potenziamento
della rete viabilistica di collegamento all’impianto stesso e la
contestuale bonifica del territorio circostante” all’ACCAM; CHE
tutt’oggi tale bonifica non è avvenuta; CHE
la messa in esercizio della linea n. 2 del vecchio impianto non può
prescindere da un’attenta verifica delle emissioni in atmosfera, in
coerenza con quanto prescritto dalla dgr 18874/96 per il nuovo impianto; CHE
gli accorgimenti tecnici introdotti nel vecchio impianto per la
diminuzione e la rilevazione dei fumi non garantiscono in modo rigoroso la
salvaguardia della salute del cittadino, in quanto l’impianto è ormai
obsoleto ed i limiti di emissione sono conseguentemente più alti rispetto a
quanto richiesto dall’attuale normativa; CHE
la messa in esercizio dell’impianto di termodistruzione, doveva
essere preceduta da uno studio aggiornato di compatibilità e di impatto
ambientale; INTERPELLA
L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE PER SAPERE -
se
sia stato predisposto o si intenda predisporre uno studio di valutazione di
impatto ambientale; -
se
si ritenga compatibile la realizzazione di due nuove linee di
termodistruzione da 400 t/giorno in relazione alla condizione di degrado
ambientale presente nel territorio; -
quali
iniziative si intendano intraprendere per tutelare il diritto alla salute
dei cittadini della zona; -
quali
iniziative si intendano intraprendere per proteggere la falda acquifera. Milano, 9 giugno 1998 Silvia
Ferretto Clementi |