INQUINAMENTO ACUSTICO  

  COMUNICATO STAMPA 


INTERROGAZIONE n. 002382

La sottoscritta Consigliere Regionale

PREMESSO CHE

la Costituzione italiana, all'art. 32, sancisce il diritto alla salute come diritto fondamentale dell'individuo

VISTI

 

-         la Legge quadro sull’inquinamento acustico (l.447/1995), che impone ai Comuni l’azzonamento acustico del proprio territorio;

-          la l.r. 13/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico” che costituisce la normativa di riferimento per la classificazione acustica comunale, nonché lo strumento tecnico per limitare e prevenire l’inquinamento acustico;

-         l’insieme dei decreti attuativi della l. 447/1995 e delle Deliberazioni di Giunta, tra cui la la direttiva 2002/49 CEE che impone ai gestori delle principali infrastrutture di trasporto l’obbligo di attuare le mappature acustiche;

-        la d.g.r. 9776/2002 sui criteri per la zonizzazione acustica (che comprendono anche riferimenti specifici alle infrastrutture stradali e ferroviarie, alle attività ed aree di rispetto aeroportuali, alle infrastrutture ed impianti produttivi o commerciali), che hanno reso possibile lo sviluppo di rilevanti attività per la riduzione dell’inquinamento acustico, come quella di:

§   classificazione acustica, quale strumento fondamentale per individuare i valori-limite per ogni tipologia di sorgente di rumore e per ogni area del territorio comunale;

§   previsione di impatto acustico e valutazione previsionale di clima acustico, rispettivamente per i nuovi progetti di impianti o infrastrutture e per i nuovi insediamenti residenziali o sensibili all’inquinamento acustico;

-          la d.g.r. 7/6906 del 2001 che fornisce i criteri per la redazione del piano di risanamento acustico delle imprese, volto ad ottenere l’adeguamento ai limiti di legge delle emissioni sonore degli stabilimenti produttivi

 

RILEVATO CHE

 

-   da quanto risulta dalla Valutazione Ambientale del Piano Territoriale Regionale, a metà del 2007:

§   poco più del 30 % della popolazione della Lombardia risiede in comuni zonizzati;

§   altri grandi Comuni stanno già da alcuni anni discutendo le ipotesi di zonizzazione, ma non hanno ancora concluso l’iter di adozione dell’azzonamento;

-          la Regione Lombardia in due diverse occasioni (2004, 2006) ha erogato ai Comuni o loro aggregazioni risorse finanziarie per la predisposizione della classificazione (prevista dalla legge quadro sull’inquinamento acustico - l.447/1995) e che in tali occasioni hanno richiesto contributi 523 Comuni, di cui 269 come singoli e 254 in forma associata (appositamente raggruppati per sfruttare sinergie di scala e affrontare congiuntamente problemi analoghi, in particolare nelle aree contigue e in corrispondenza a infrastrutture di traffico sovracomunali);

-          negli ultimi anni sono stati definiti obiettivi che derivano dalla direttiva 2002/49/CE (recepita dal d.lgs. 194/2005), fra i quali:

§  la determinazione dell’esposizione al rumore ambientale attraverso la mappatura acustica;

§  l’informazione del pubblico in merito al rumore ambientale e ai relativi effetti;

§  l’adozione di piani d’azione, basati sui risultati delle mappature acustiche, per evitare o ridurre il rumore ambientale

-         per l’expo 2015 è prevista la realizzazione di numerose infrastrutture stradali e reti ferroviarie nonché reti metropolitane di superficie

 

CONSIDERATO CHE

 

-         l’inquinamento acustico incide in modo rilevante sulla qualità della vita della popolazione soprattutto nelle aree urbane, in cui le principali e più diffuse fonti di rumore sono costituite dalle infrastrutture di trasporto e dal traffico veicolare;

-         nella determinazione della popolazione esposta al rumore sono da considerare anche il traffico ferroviario e quello aereo;

-         in Lombardia la pressione ambientale generata dal traffico su gomma viene monitorata in modo sistematico solo per la rete autostradale, su cui transita oltre un terzo del traffico complessivo nazionale ed è per circa il 25% costituito da mezzi pesanti;

-         il rumore generato dal traffico ferroviario (in termini di numero di treni per chilometro) resta a tutt’oggi una considerevole fonte di rumore, in particolare nelle aree urbane e metropolitane, a causa dell’elevata densità abitativa e della elevata frequenza dei treni, nonché dell’assenza di barriere fonoassorbenti

 

RITENUTO CHE

 

-        la tutela delle persone e delle aree residenziali dalle attività produttive o commerciali responsabili di immissioni di rumore debba esplicarsi innanzitutto mediante azioni di pianificazione del territorio con le zonizzazioni acustiche, azioni di prevenzione nelle fasi di programmazione e progettazione dei nuovi impianti o infrastrutture o nelle fasi di progettazione e costruzione di nuovi insediamenti sensibili al rumore;

-         qualsiasi variante o approvazione di nuovi progetti di infrastrutture e impianti in grado di determinare variazione agli strumenti di governo del territorio debba portare a modifiche nella classificazione acustica comunale, ovvero a misure di protezione dal rumore, in modo che vi sia coerenza tra destinazioni urbanistiche e i parametri acustici individuati dall’azzonamento acustico;

-          nelle zonizzazioni acustiche si debba tener conto anche del fatto che zone acustiche fortemente diverse non possono essere messe a contatto, neanche se appartengono a comuni diversi;

-          la prevenzione dell’inquinamento acustico abbia grande rilevanza, efficacia ed anche un buon rapporto costi-benefici solo se viene attuata tramite una attenta verifica delle caratteristiche progettuali durante le fasi di Valutazione di Impatto Ambientale o tramite la previsione di impatto acustico;

-         anche la valutazione previsionale di clima acustico, da effettuare in sede di progettazione di edifici ospedalieri e scolastici, di parchi e di insediamenti residenziali, costituisca una misura di grande efficacia per la prevenzione dell’inquinamento acustico

 

PRESO ATTO DEL FATTO CHE

 

-         l’attività progettuale di previsione di impatto acustico è per lo più affidata a tecnici e professionisti il cui riconoscimento regionale di “Tecnico competente in acustica ambientale” si basa unicamente su un’autocertificazione del soggetto, valutata e verificata dalla competente struttura regionale, con la quale il soggetto attesta di aver svolto attività di acustica ambientale in affiancamento a tecnico già riconosciuto dalla Regione;

-         a metà anno 2007 il numero totale dei tecnici competenti riconosciuti in Lombardia era di 721, un numero molto ridotto se confrontato con l’estensione territoriale, la popolazione, la densità insediativa di impianti, il numero di attività e di infrastrutture, da un lato, e quella dei recettori sensibili al rumore dall’altro;

 

 

 

-         misure convergenti hanno portato ad una riduzione delle proteste e dei contenziosi per motivi di rumorosità dovuta ad impianti e attività, un dato in controtendenza solo per le grandi aree urbane a causa, in particolare, delle immissioni di rumore dovute a locali pubblici, discoteche, pubblici esercizi. A Milano, per esempio, dei 15.000 reclami raccolti nel 2004 dalla centrale della Polizia Municipale, la maggior parte riguarda musica ad alto volume, allarmi veicoli o antifurto, rumori da pubblici esercizi, schiamazzi;

-          molte di queste situazioni originano da una carente prevenzione basata su criteri urbanistici o di progettazione edilizia e/o da mancanza di senso civico 

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE

-         a quali comuni siano state erogate, nel 2004 e nel 2006, le risorse finanziarie per la zonizzazione, in che entità e a quale punto siano con la realizzazione della zonizzazione;

-         quali iniziative siano state avviate o si intendano avviare per informare i cittadini in merito all’inquinamento acustico e ai suoi effetti;

-         se ritengano sufficienti le autocertificazioni di tecnico acustico ambientale per assicurare professionalità e quindi attendibilità ed affidabilità dei progetti di previsione di impatto acustico;

-         che tipo di opere di insonorizzazione delle zone in prossimità di reti ferroviarie, autostrade e grandi arterie stradali siano state fino ad oggi realizzate e dove;

-         quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere per promuovere la realizzazione di opere di ingegneria ambientale volte alla riduzione dell’inquinamento acustico in generale e, più in particolare, nelle zone residenziali in prossimità di reti ferroviarie, autostrade e grandi arterie stradali;

-         quali accordi, volti alla riduzione dell’inquinamento acustico, siano stati sottoscritti o si intendano sottoscrivere con gli enti gestori/società di gestione di grandi infrastrutture stradali e ferroviarie presenti in Lombardia;

-         se non ritenga opportuno prevedere, fin dalla fase progettuale delle infrastrutture, di introdurre adeguate misure per il contenimento dell’inquinamento acustico per i  rumori aventi origine dalla realizzazione di nuove infrastrutture ferroviarie, stradali e di metropolitane di superficie;

-         se siano disponibili dati relativi ai piani di abbattimento del rumore, agli interventi previsti  e ai tempi e ai costi di realizzazione.

 

Milano, 11 novembre 2008

                                                                                

                                                                                   Silvia Ferretto Clementi