La sottoscritta Consigliere regionale PREMESSO CHE con delibera n°3979 del 23 marzo 2001 la Giunta Regionale ha autorizzato la ditta ROTAMFER all’esercizio delle operazioni di messa in riserva, recupero e deposito di rifiuti speciali pericolosi, alla demolizione e al recupero di veicoli a motore da ubicarsi all’interno del comprensorio ex Fiat Alfa di Arese, nei comuni di Lainate e Garbagnate Milanese CONSIDERATO CHE - nella stessa delibera, come condizione per la concessione dell’autorizzazione, è previsto il rilascio di una fidejussione di 5.320.000.000 di vecchie lire; - nella delibera è prevista anche la revoca dell’autorizzazione alla Rotamfer in caso di violazione delle disposizioni del provvedimento stesso o di mancato versamento delle garanzie fidejussorie; - nelle prescrizioni è specificato in modo esplicito che lo svolgimento dell’attività non deve produrre rumori o odori molesti e non deve inquinare l’acqua e il suolo, né mettere a rischio la fauna o la flora locali; - con decreto della Regione Lombardia n° 16620 del 28 giugno 2000 è stato espresso un parere positivo di compatibilità ambientale vincolato: § alla riattivazione del raccordo ferroviario alla rete delle Ferrovie Nord; § alla realizzazione di una tettoia sull’area prevista per la bonifica delle carcasse di autoveicoli, onde evitare la contaminazione delle acque meteoriche; § al rispetto dei limiti di zonizzazione acustica; § alla realizzazione di un filare di essenze arboree sul lato ovest esteso per tutto il tratto del torrente Lura (altezza 4 m) e di altri filari di cipressi o thuje sul lato nord; § alla verniciatura di tutte le parti metalliche in color grigio azzurro; § alla piantumazione di un albero ogni 2 posti macchina; - tra i motivi principali del rilascio delle autorizzazioni alla Rotamfer ha giocato un ruolo determinante l’impegno preso dalla azienda stessa di assumere numerosi operai della Fiat di Arese RILEVATO CHE - i cittadini di Arese e dei comuni limitrofi denunciano da tempo il pesante inquinamento acustico causato dalla Rotamfer derivante, oltre che dalle frequenti e violente esplosioni (causate dalla mancata bonifica dei serbatoi delle auto triturate così come previsto dal D. Lgs 24 giugno 2003, n. 209), anche da un continuo via vai dei camion - oltre 300 al giorno - che trasportano carcasse da lavorare e materiale trattato; - i cittadini denunciano inoltre il mancato rispetto delle norme relative allo stoccaggio del materiale derivante dalla lavorazione che, accatastato all’aperto invece che in appositi container, provoca, quando movimentato, la dispersione di polveri ferrose e plastiche nell’aria; - i comuni di Garbagnate Milanese e Lainate, hanno fatto ricorso al TAR contro il parere positivo di compatibilità ambientale pronunciato dalla Regione Lombardia (decreto n° 16620 del 28 giugno 2000); - i cittadini del comune di Garbagnate Milanese hanno depositato in comune e presso i vigili urbani una petizione contro i disagi causati dalla Rotamfer PRESO ATTO CHE - gli operai in mobilità dell’Alfa Romeo invece di essere assunti dalla Rotamfer, come previsto dall’accordo, sono stati dalla stessa fin da subito messi in cassa integrazione e dopo un breve periodo licenziati; - le prescrizioni imposte dalla delibera n°3979 del 23 marzo 2001 e dal decreto n° 16620 del 28 giugno 2000, non risultano essere state rispettate; - non risultando l’area essere servita né dal pubblico acquedotto né dalla fognatura comunale ne deriva che l’Alfa Romeo prima, Fiat auto poi e Rotamfer in ultima istanza hanno sempre fatto e fanno confluire i loro scarichi di lavorazione direttamente nel corso d’acqua denominato torrente Lura come risulta anche agli atti dei competenti uffici regionali e provinciali; - non essendo mai stato realizzato il raccordo ferroviario previsto, l’impatto da traffico pesante indotto dalla Rotamfer, in un’area che è gia fra le più inquinate della Lombardia, risulta tutt’altro che trascurabile; - la copertura delle attività di trattamento non è mai avvenuta, con conseguente grave inquinamento del terreno e della falda sottostante; - una parte dell’area di lavorazione della ditta ricade all’interno della fascia dei 150 mt. dal torrente Lura, area con vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1497/39; - il fabbricato ricade anche nell’area di rispetto dei 200 mt. dal pozzo privato denominato I7cod. prov.0151050051, che alimenta una rete condominiale; - da analisi effettuate su un rifiuto trattato risulta la presenza di PCB; - nonostante la natura potenzialmente radioattiva dei rottami trattati dalla Rotamfer non risultano essere stati ancora effettuati controlli sulla loro effettiva pericolosità, fatto che espone a potenziali gravi rischi sia gli operatori che l’ambiente; - il bacino di contenimento dei serbatoi di gasolio risulta insufficiente; - le emissioni in atmosfera, anche in considerazione della criticità dell’area, risultano essere gravemente pregiudizievoli per la salute dei cittadini della zona; - i limiti delle emissioni sonore non sono rispettati INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE - quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere per tutelare la salute dei cittadini; - se non ritenga opportuno far svolgere all’ARPA un’indagine sull’impatto che la Rotamfer ha avuto sull’ambiente in questi anni di attività; - se sia a conoscenza di eventuali condanne o procedimenti in corso da parte della magistratura nei confronti dell’azienda in questione; - se intenda far effettuare delle verifiche sull’eventuale radioattività dei rottami. Silvia Ferretto Clementi Milano, 21 marzo 2006
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