INTERROGAZIONE n. 2071 

La sottoscritta Consigliere Regionale 

PREMESSO CHE  

il Progetto – Obiettivo “Tutela Socio – Sanitaria dei malati di mente – triennio 1995/1997” approvato dal Consiglio Regionale il 30 gennaio 1995 (deliberazione n. V/1329) regolamenta e definisce, tra le altre cose, la funzione dei CPS (Centri Psico – Sociali); 

il CPS è un presidio socio – sanitario territoriale con le seguenti funzioni:

- garantire un servizio specifico di informazione e di assistenza alle famiglie di pazienti psichiatrici;

-  collaborare con gli altri servizi distrettuali di base;

-  garantire l’intervento sulla crisi psichiatrica;

-  attuare la ricerca programmata di inserimenti formativi ed occupazionali per fasce d’utenza giovani ed adulte;

-  attuare un’attività di filtro ai ricoveri e di controllo della degenza nelle case di cura e istituzioni private;

-  svolgere attività di consulenza agli ospedali non dotati di servizio psichiatrico di diagnosi e cura;

-  organizzare programmi socializzanti quali vacanze, soggiorni, escursioni, ecc.

-   provvedere all’assistenza economica tramite sussidi;

-  formulare programmi terapeutico – riabilitativi e di risocializzazione del paziente;

-  realizzare e coordinare le attività ambulatoriali psichiatriche, le attività psicoterapiche individuali, di gruppo e per la famiglia, le attività domiciliari e gli interventi sulle situazioni di crisi

 VISTO CHE

secondo quanto stabilito nel Progetto – Obiettivo “Tutela Socio – Sanitaria dei malati di mente” sopra menzionato i CPS dovrebbero garantire la propria operatività per almeno sei giorni la settimana, per un totale di almeno 48 ore settimanali (con l’obiettivo di raggiungere le 72 ore settimanali) con una articolazione dell’orario che garantisca una accessibilità rispondente alle esigenze concrete degli utenti

CONSIDERATO CHE

nei CPS vengono ricoverati pazienti di tipologie molto diverse (anziani, disabili neuropsichici ed insufficienti mentali, tossicodipendenti e/o alcool-dipendenti, affetti da AIDS, ecc);

in diversi reparti psichiatrici è stata segnalata la mancanza di sostegno adeguato da parte di gruppi di psicoterapia ai malati e ai loro famigliari e i pazienti fondamentalmente vengono solo sottoposti a pesanti bombardamenti di psicofarmaci

RILEVATO CHE

In seguito ad un indagine su orari e giorni effettivi di apertura dei CPS, svolta sul campo da un gruppo di mamme di ragazzi ricoverati con problemi legati all’alcool e alla droga, è emerso che i vincoli stabiliti dal Progetto – Obiettivo “Tutela socio – sanitaria dei malati di mente – triennio 1995/1997” non sono in nessun caso rispettati;

i lunghi tempi di attesa per il ricovero dei pazienti nonché i ripetuti rinvii tra una visita e l’altra nei CPS sono già stati oggetto di denuncia da parte di alcuni parenti dei ricoverati;

RITENUTO CHE

i CPS debbano essere tenuti rispettare orari e giorni di apertura previsti dal Progetto – Obiettivo “Tutela socio – sanitaria dei malati di mente – triennio 1995/1997”;

il sistema socio – sanitario regionale debba offrire ai malati psichici tutte le prestazioni di cura e riabilitazione riconosciute valide al fine di tutelarne la salute psico-fisica e di contenere i fenomeni di esclusione sociale

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE                                 

Se non intenda svolgere un’indagine ufficiale approfondita per verificare il rispetto degli orari e dei giorni di apertura dei CPS così come stabiliti dal Progetto – Obiettivo “Tutela socio – sanitaria dei malati di mente – triennio 1995/1997”; 

Se non reputi necessario, al fine di rendere ai cittadini un servizio più omogeneo, regolare e funzionale, uniformare orari e giorni di apertura dei CPS; 

Se non ritenga importante verificare l’effettiva durata dei tempi di attesa e dei rinvii praticati tra una visita e l’altra nei CPS; 

Se non ritenga utile costituire un comitato tecnico regionale, composto da esperti nel settore, che effettui un costante monitoraggio sulla funzionalità effettiva dei CPS 

Milano, 23 febbraio 2006

Silvia Ferretto Clementi