INTERROGAZIONE n. 2042 

La sottoscritta Consigliere regionale 

PREMESSO CHE 

-         con l’entrata in vigore, il 10 dicembre prossimo, del nuovo orario di Trenitalia sulle linee Milano – Bologna – Ancona, Milano – Genova – Ventimiglia e Milano – Genova – Sestri Levante, numerosi treni Interregionali (IR) verranno soppressi e, di fatto, sostituiti con Intercity (IC); 

-         il 10 e il 17 ottobre u.s. si sono tenuti due incontri tra Regione Lombardia, i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori, in occasione dei quali questi ultimi hanno contestato i cambiamenti di servizio che verranno apportati con l’applicazione del nuovo orario ferroviario; 

-         in data 4 ottobre u.s. l’assessore Moneta ha comunicato ai rappresentanti dei Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori che la regione Lombardia si è dichiarata contraria alla proposta di modifica degli orari sulle linee Milano-Genova e Milano-Bologna avanzata da Trenitalia, e che non intende riconsiderare  la stessa a meno di sue modifiche sostanziali 

RILEVATO CHE 

-         numerose associazioni di utenti del servizio ferroviario hanno valutato nel complesso largamente sfavorevoli tutte le proposte presentate da Trenitalia per la modifica dell’orario di servizio, penalizzanti, a loro parere, sia per gli utenti pendolari che per quelli occasionali; 

-         la  variazione degli orari comporterà un cadenzamento delle partenze dei convogli non consono alle esigenze di coloro che si recano nel capoluogo lombardo per motivi di lavoro o studio; 

-         con la soppressione degli IR è già stato previsto che gli IC, sostituendosi in parte ai primi, effettuino fermate integrative allungando, di fatto, i propri tempi di percorrenza che diventeranno così molto simili a quelli dei treni che rimpiazzeranno, fornendo dunque un servizio pressoché identico a quello degli IR ad un costo nettamente superiore; 

-         poiché gli IC non effettueranno comunque TUTTE le fermate degli IR, molte relazioni oggi servite direttamente richiederanno due - tre cambi di treno, anche di categoria IC, con notevole allungamento dei tempi di percorrenza e del costo del biglietto; 

-         le tariffe di IC ed ES, a differenza di quelle ordinarie, sono escluse dal paniere ISTAT con la conseguenza che l’aggravio di costo determinato dal riassetto del trasporto su rotaia non entrerà a far parte della base di calcolo dell’inflazione; 

-         in seguito alle modifiche costituzionali entrate in vigore nel 2001 che hanno profondamente innovato e modificato le suddivisioni di competenze e responsabilità fra Stato e Regioni, le “grandi reti di trasporto” si sono ritrovate ad essere di competenza legislativa concorrente tra Regioni e Stato, mentre quelle “minori”, in quanto non espressamente riservate alla legislazione dello Stato, sono state attribuite alla potestà legislativa delle Regioni;

-         le Regioni hanno la possibilità, assumendosene ogni onere e responsabilità di gestione, di subentrare o rilevare anche singole linee ferroviarie regionali o interregionali, procedendo così a programmi di intenso ammodernamento; 

-         se il nuovo orario predisposto da Trenitalia entrerà in vigore, il trasporto passeggeri passerà dagli IR ai IC ed ES, con la conseguenza che la Regione perderà il controllo sul trasporto ferroviario a carattere interregionale a favore di Trenitalia, la quale si ritroverà nei fatti a poter decidere in completa autonomia e al di fuori da ogni verifica su prezzi e orari; 

-         nessuno ha consultato gli utenti, anche pendolari, che si spostano da una regione all’altra, vere vittime di questo progetto 

VISTO CHE 

-         le biglietterie di molte stazioni ferroviarie sono state soppresse o sono chiuse in determinati orari con la conseguenza che l’utente si trova costretto ad utilizzare le biglietterie automatiche; 

-         spesso, negli orari di punta, anche se la biglietteria esiste ed è aperta, le interminabili code agli sportelli obbligano i viaggiatori a rivolgersi alle biglietterie automatiche; 

-         consultando il sito internet di Trenitalia o rivolgendosi presso le agenzie viaggio o le biglietterie automatiche, le soluzioni prospettate, sostanzialmente analoghe,  tendono ad evidenziare in pratica esclusivamente i collegamenti con treni ES/IC a scapito di quelli con treni meno costosi; 

-         i nuovi sistemi di emissione dei biglietti, proponendo solamente soluzioni con i treni più costosi, non forniscono agli utenti una panoramica trasparente delle opzioni di viaggio disponibili e delle distanze chilometriche, precludendo loro la possibilità di decidere autonomamente in merito al tipo di treno, ai tempi di percorrenza e al prezzo preferiti e di scegliere quelle economicamente più vantaggiose; 

-         essendo il prezzo del biglietto ordinario calcolato per fasce chilometriche, l’omissione delle informazioni relative alle distanze chilometriche non consente una valutazione corretta del rapporto costo/servizio;  

-         il nuovo sistema degli orari renderebbe di fatto impossibile usufruire della tariffa ordinaria; 

-         dal 2004 le tariffe di Trenitalia, sebbene disponibili sul sito internet dell’ente, non vengono più pubblicate sull’orario ufficiale delle FS, contribuendo così ad aggravare una situazione di già carente trasparenza; 

-         Trenitalia ha, ormai da molti anni, abolito il vincolo della partenza di un treno rispetto all’arrivo di un altro, ovvero le coincidenze, tecnicamente chiamate “comporti”; 

-         Trenitalia afferma che con questo progetto di ristrutturazione degli orari l’affidabilità del servizio aumenterà del 5% 

CONSIDERATO CHE 

-         il minor tempo di percorrenza previsto per alcuni convogli non deriverebbe dall’eliminazione degli Interregionali che rallentano gli Intercity, ma dalla soppressione di alcune fermate molto usate dai pendolari quali Milano Lambrate, Lodi, Fiorenzuola, e, in parte, Milano Rogoredo;

-         la sostituzione dei treni interregionali (IR) con treni Intercity (IC) comporterebbe  infatti la soppressione, in determinate fasce orarie, delle fermate in alcune stazioni utilizzate da molti viaggiatori; 

-         lo “spezzare” alcune tratte, tra cui la Milano – Bologna, attualmente servite con treni ordinari Interregionali, non consentirà di garantire un servizio adeguato di coincidenze, tra cui importanti relazioni quali Milano - Reggio Emilia, Milano -  Modena con treni a tariffa ordinaria; 

-         il diritto di precedenza degli IC sui treni regionali comporterà un ulteriore rallentamento dell’attuale servizio dei treni regionali ed il peggioramento del suo cadenzamento in alcune stazioni molto usate dai viaggiatori; 

-         gli utenti abituali dei treni Interregionali, ove obbligati ad utilizzare gli IC, si troveranno in molti casi a subire di fatto forti incrementi del prezzo del biglietto e ad essere penalizzati dal vincolo di prenotazione obbligatoria del posto sulle carrozze anche per viaggi poco più che locali 

RITENUTO CHE 

-         la scarsa fruizione di alcune linee ferroviarie minori regionali ed interregionali sia  frutto anche della vetustà del servizio erogato su queste linee, penalizzate rispetto a quelle principali; 

-         una modernizzazione ed un potenziamento delle linee e dei convogli regionali ed interregionali incrementerebbero l’efficienza del servizio ed il confort degli utenti e costituirebbero una valida alternativa al trasporto su gomma anche nelle aree meno centrali e quindi, solitamente, maggiormente trascurate; 

-         una riduzione consistente del numero di corse a media percorrenza, insieme all’aumento in modo considerevole del costo del servizio non correlato a sensibili miglioramenti in termini di durata dei percorsi, puntualità, sicurezza e numero di posti a sedere totali, concorrerebbe ad alimentare ed incrementare la sfiducia già presente nei clienti dei Servizi Ferroviari Regionali; 

-         il diritto dell’utente ad usufruire di un servizio efficiente e di qualità oltre che ad avere un rapporto trasparente con Trenitalia debba considerarsi prioritario per l’istituzione regionale; 

-         l’insoddisfazione crescente dell’utente e le carenze ulteriori che si verrebbero a creare a livello di servizio, rischiano di portare ad una consistente diminuzione della domanda di trasporto su rotaia a favore del mezzo di trasporto privato con inevitabili pesanti conseguenze, oltre che sul traffico, già ai limiti del collasso, anche sull'inquinamento atmosferico e acustico; 

-         il netto peggioramento della customer satisfaction porterebbe ad un'ulteriore avversione dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni a causa del proprio inaccurato operato;  

-         il Servizio Ferroviario Regionale si trovi già oggi in una situazione disastrosa ed inaccettabile, con ritardi cronici, treni sporchi e pieni all’inverosimile 

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE 

-         se non ritenga che il progetto di Trenitalia per la variazione degli orari, oltre a costituire violazione del Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Locale 2004 / 2005 dalla stessa sottoscritto, sia lesivo degli interessi degli utenti in quanto a fronte di una riduzione del servizio ne incrementa il costo; 

-         se non ritenga necessario subordinare l’accettazione dell’entrata in vigore del nuovo orario al rispetto del soddisfacimento della domanda di servizi e del raggiungimento degli obiettivi prefissati contenuti nel Contratto di Servizio; 

-         se non intenda avviare, in collaborazione con le associazione degli utenti e dei pendolari, un’indagine approfondita sulle ripercussioni negative che il servizio reso da Trenitalia subirebbe con l’adozione dei nuovi orari;  

-         se non ritenga necessario avviare una consultazione congiunta con le altre regioni dato che gran parte degli utenti interessati dal cambiamento di orario usufruiscono del servizio a cavallo tra più regioni; 

-         se non ritenga necessario garantire, almeno nelle tratte tra il capoluogo lombardo e le destinazioni più frequentate, la continuità del servizio reso coi treni ordinari Interregionali e la possibilità di usufruire della Tariffa Ordinaria Nazionale; 

-         se non ritenga importante garantire che sulle tratte principali e più utilizzate servite da treni ordinari interregionali i tempi di percorrenza non subiscano incrementi, fatto che appare particolarmente importante per l’immagine del servizio ferroviario in un momento in cui vengono aperte all’esercizio le prime tratte ad Alta Velocità; 

-         se non intenda verificare, dato che è previsto di “spezzare” alcune tratte, l’esistenza di coincidenze coerenti e in tempi accettabili (max 10 minuti) tra treni ordinari per il proseguimento del viaggio e, in caso affermativo, che tali coincidenze vengano garantite; 

-         se non ritenga di dover intervenire affinché il sistema di emissione dei biglietti e le modalità di consultazione degli orari via internet siano modificati con decorrenza immediata al fine di mettere a disposizione dell’utente in modo trasparente e chiaro tutte le opzioni, le tariffe e le distanze chilometriche a sua disposizione, con la possibilità di escludere i treni di categoria superiore; 

-         se disponga, per gli ultimi 5 anni, dei dati relativi all’utenza degli IR / IC sulle linee regionali ed alla suddivisione degli utenti stessi in base alla fascia di reddito; 

-         se non ritenga opportuno effettuare un’indagine conoscitiva sulle ripercussioni negative che l’entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia indirettamente produrrebbe sul traffico automobilistico regionale con inevitabili incrementi dell’inquinamento atmosferico e acustico. 

                                                                                     Silvia Ferretto Clementi 

   Milano, 14 novembre 2005