INTERROGAZIONE URGENTE n. 1231

La sottoscritta Consigliere Regionale

 PREMESSO  

CHE negli anni dal 1975 ad oggi la discarica ex cava Ronchi è stata oggetto di numerosi incendi;

CHE  la cava ha una volumetria pari a circa 435.000mc e che l’area interessata dalla deposizione di rifiuti è di circa 31.000 mq;

CHE da indagini effettuate nel 1990, su commissione del Comune di Bollate, risulterebbe che i rifiuti hanno una volumetria pari a quella della cava e sarebbero depositati fino alla profondità di 18-20 metri nel centro della discarica e 10-12 metri verso i bordi;

CHE le indagini citate hanno evidenziato la presenza di rifiuti solidi e liquidi, costituiti da sostanze organiche varie con solventi organici e clorurati, idrocarburi vari, morchie e fanghi, metalli pesanti.

CHE i verbali degli enti di controllo stilati durante l’esecuzione delle indagini confermano la massiccia presenza di composti volatili, anche a basse profondità;

CHE indagini svolte nel 1999 dall’ENEA confermano la diffusa contaminazione da sostanze organiche e di metalli pesanti (Hg Cd Pb CU Zn Ni)

CHE  l’area in questione è a ridosso dell’abitato del comune di Bollate – Baranzate, comune in cui risiedono più di 40.000 persone;

CHE  a meno di un chilometro sono insediati il presidio ospedaliero L. Sacco di Milano ed il nuovo carcere di Bollate;

CHE   nella zona è evidente la tendenza ad un innalzamento della falda freatica;

CHE  l’inquinamento presente nelle acque o che potrebbe essere rilasciato dal depositi in futuro rischia di inquinare la centrale pozzi di Vialba del comune di Milano, pozzi che pescano genericamente in falde profonde;

CHE fino alla metà degli anni ’90 è avvenuto il trasferimento in aria dei composti più volatili, come risulta dai verbali redatti dall’ente di controllo e dagli esposti della popolazione residente nel contorno della discarica e nei quartieri limitrofi;

CHE  l’area dell’ex discarica non risulta a tutt’oggi recintata completamente e di conseguenza praticamente chiunque ha la possibilità di accedervi liberamente

RILEVATO 

CHE nel 1985 il comune di Bollate ha approvato una variante del PRG trasformando da verde agricolo a commerciale l’area, anch’essa di proprietà degli eredi Ronchi, su cui attualmente sorgono i superstore Esselunga, Castorama e Decathlon, incrementandone a dismisura il valore e facendo così un regalo di diversi miliardi di lire agli stessi eredi Ronchi; 

CONSIDERATO

CHE  gli eredi Ronchi hanno avanzato una proposta di transazione con la quale si impegnano a risarcire al comune di Bollate 671.394 euro (pari a 1 miliardo e 300 milioni di vecchie lire) da corrispondere in diverse tranches entro il 31/03/2004 e 25 mila euro per spese legali;

CHE i costi previsti per la bonifica dell’area ammontano a più di 35 milioni di euro (pari a circa 70 miliardi di lire);

CHE l’onere della bonifica, così come previsto dal Decreto Ronchi 22/1997 spetta al proprietario dell’area e/o ai responsabili del conferimento di rifiuti altamente inquinanti;

CHE  un eventuale accoglimento della proposta degli eredi Ronchi comporterebbe un innegabile regalo agli stessi;

CHE  il danno erariale che ne conseguirebbe per le casse pubbliche sarebbe rilevante ed ingiustificabile sia dal punto di vista morale che giuridico;

INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE  

-     Se non ritenga opportuno intervenire presso l’amministrazione comunale di Bollate per impedire che un simile sperpero di denaro pubblico possa aver luogo e per far sì che l’amministrazione comunale  ponga in essere tutte le azioni necessarie affinché i proprietari dell’area e/o i responsabili di questo evidente disastro ambientale paghino di tasca propria;

                                                                Silvia Ferretto Clementi

 Milano, 21 ottobre 2003