INTERROGAZIONE
URGENTE n. 1153 PREMESSO CHE
sono circa un migliaio i licenziamenti previsti in seguito alla crisi della
Fiat; CHE oltre ai licenziamenti dei lavoratori dello stabilimento
di Arese, la chiusura dello stabilimento Alfa Romeo avrebbe anche gravissime
ripercussioni sul sistema economico e sociale complessivo, a seguito di un
inevitabile effetto domino che si abbatterebbe sulle decine e decine di
aziende dell’indotto Fiat, con evidenti ulteriori risvolti occupazionali,
stimati in circa 40.000 esuberi. CONSIDERATO CHE la Fiat è stata negli anni spesso oggetto di
provvedimenti di sostegno, a titolo di salvaguardia della componente
occupazionale; CHE
per decenni i vari governi hanno fatto a gara per tutelare gli interessi
particolari del gruppo Fiat a scapito di quelli generali dei cittadini; CHE il Governo Prodi ha svenduto l’Alfa Romeo alla casa
automobilistica torinese e che a tutt’oggi non esiste nemmeno la certezza
che il pagamento relativo sia avvenuto; CHE Susanna Agnelli è stata Ministro degli Esteri durante il
Governo Dini, nonostante il palese potenziale conflitto d’interesse
collegato alla carica; CHE nonostante i numerosi sgravi e sovvenzioni concessile la
situazione patrimoniale dell’industria automobilistica torinese sembra
essere terribilmente compromessa; CHE l’attività di migliaia di piccole e medie imprese che,
non chiamandosi Fiat, non hanno mai potuto godere del trattamento di favore
riservato a quest’ultima è soggetta a continui salassi economici e
intoppi burocratici; RITENUTO CHE
le politiche governative attuate sino ad oggi nei confronti dell’azienda
torinese, visti i disastrosi risultati in termini occupazionali ed
economici, non hanno portato ad alcun beneficio ma si sono rivelate sprechi
di denaro pubblico, servito esclusivamente a procrastinare una situazione
irreversibile; CHE
evidentemente la famiglia Agnelli è riuscita fino ad oggi a statalizzare
abilmente le perdite e a privatizzare gli utili; CHE
dovere delle istituzioni è in primis quello di difendere gli interessi
della collettività dei cittadini e non di privati per quanto influenti; CHE
la Fiat sia stata già fin troppo a lungo sottratta alla libera concorrenza
di mercato, grazie a leggi fatte ad hoc che in un modo o nell’altro ne
tutelavano artificiosamente la competitività, e che ora sia inevitabile il
confronto con il libero mercato; INTERROGA
LA GIUNTA PER SAPERE -
Che
fine hanno fatto i 350 miliardi concessi alla Fiat per la produzione di auto
elettriche nello stabilimento di Arese. -
Se
non intenda promuovere una verifica regionale su quali accordi siano stati
stipulati con l’azienda torinese e su quali leggi prevedano delle
agevolazioni nei suoi confronti. |