RAZZISMO E VIOLENZA SUL WEB

DENUNCIA DEI CONSIGLIERI REGIONALI

Denuncia alla Polizia Postale per chiedere un immediato intervento contro i gruppi di "Quelli che ammazzerebbero quei maiali di musulmani" e di quelli che invitano a lanciare "un salvagente di piombo al clandestino sul gommone" e dei loro responsabili 

Da qualche tempo - esordisce Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale e promotrice della denuncia, firmata anche da numerosi altri consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione (Maccari - AN Il Popolo della Libertà; Saffioti - Forza Italia, Il Popolo della Libertà; Quadrini - UDC; Fatuzzo - Partito Pensionati; Oriani, Civati, Porcari e Fabrizio - Partito Democratico della Lombardia; Arturo Squassina - Sinistra Democratica; Muhlbauer - Rifondazione Comunista Sinistra Europea e Monguzzi -  Verdi per la Pace - stanno proliferando sul web gruppi, che trovano ospitalità su siti di social network ben conosciuti ed introdotti a livello mondiale, che istigano, spesso in modo diretto e senza mezzi termini, a violenza e razzismo.

Penso in particolare a "Facebook", uno dei siti più famosi ed in voga, all'interno del quale, senza che vi sia alcuna moderazione o controllo, è possibile dare vita a gruppi (segreti o non) che si prefiggono obiettivi, in alcuni casi semplicemente strani, in tanti altri, purtroppo disumani e violenti.  

È il caso, per esempio - prosegue il consigliere regionale - di due gruppi, che avevo già provveduto a segnalare la scorsa settimana ("Quelli che ammazzerebbero quei maiali di musulmani" e "Lancia anche tu un salvagente di piombo al clandestino sul gommone" - un gruppo quest'ultimo che in una sola settimana ha più che raddoppiato i suoi membri, oggi pari a ben 13.949 membri).

I social network sono strumenti potenti perché offrono alle persone grandi opportunità per conoscersi, incontrarsi e comunicare. Come per ogni strumento, però, è determinante l'uso che se ne fa.

Vista la gravità degli argomenti - conclude Silvia Ferretto - chiediamo il tempestivo intervento della Polizia delle Telecomunicazioni affinché, oltre ad intervenire nei confronti di "Facebook" imponendo l'oscuramento dei gruppi segnalati e, in generale, di tutti quelli che utilizzano la rete per propagandare e fomentare la violenza e il razzismo, identifichi i fondatori di tali gruppi e i loro membri e proceda nei loro confronti.  Il nostro auspicio  è che i controlli nei confronti di delinquenti ed imbecilli del web vengano fortemente incrementati. Visto, infatti, che l'imbellicità non si può abolire per legge, non si può far altro che cercare di contrastarla. 

Milano, 27 gennaio 2009