SCIOPERO DELLA FAME SOSPESO
OBIETTIVO RAGGIUNTO
C'è voluta la minaccia di uno
sciopero della fame ad oltranza per poter conoscere i motivi della mia
espulsione, fino ad ora mai comunicati.
Ora, finalmente, grazie alla
risposta,
pervenutami a mezzo stampa, dalla Direzione Nazionale, ho la
possibilità - se non di ottenere giustizia - almeno di difendermi in
ogni sede.
Considerato però che non mi risulta
che la Direzione Nazionale si sia riunita, sarebbe importante
conoscere i firmatari della
comunicazione,
al fine di potermi rivalere anche in sede civile per il grave danno
all'immagine causato dalle menzogne presenti.
Nel merito, ci tengo a fare presente che:
1) Non sono stata io ad andarmene dal gruppo, ma La Russa a
cacciarmi per reato di lesa maestà (doc.
3 e
4). A tale decisione mi sono fortemente opposta con
lettere al Presidente del Consiglio Regionale (doc.
6) e all'On. Fini (doc.
5). L'8 maggio 2003 sono
stata iscritta contro la mia volontà d'ufficio al gruppo misto (doc.
7) con deliberazione dell'ufficio di Presidenza: il nome scelto, 9103,
rappresenta il numero dei cittadini che mi hanno votato, elettori a
cui devo la mia fedeltà (doc.
8).
2) La procedura di espulsione adottata ha violato tutte le
norme dello Statuto, relative ai provvedimenti disciplinari, negandomi
persino il diritto costituzionale di difesa.
In aggiunta a questo, l'Assemblea Nazionale non ha mai preso in esame
la mia vicenda, le comunicazioni, totalmente prive di motivazione, mi
sono giunte a mezzo stampa (doc.
35) e, solo con molto ritardo, mi sono state consegnate ad un
indirizzo sbagliato a metà dell'agosto 2008 (doc.
38 e
39).
3) In questi cinque anni
hanno fatto di tutto per costringermi ad andarmene e hanno
ripetutamente tentato di cacciarmi.
Prima attraverso il Coordinatore Cittadino, già nel 2003 (doc.
2) e poi nel 2005 attraverso il Coordinatore regionale Corsaro
quando hanno tentato di farmi decadere da iscritta, adducendo come
motivazione il mancato pagamento della quota di tesseramento (doc.
22), circostanza smentita dal Responsabile Tesseramento (doc.
23).
Tentativi sempre falliti anche perché il presidente Fini non
ha mai preso in considerazione tali richieste. È stato solo con la
nomina di Ignazio La Russa a reggente che è stato preso quel
provvedimento che in 5 anni il Presidente Fini non aveva mai ritenuto
opportuno adottare.
4) Sono stata ricandidata solo
perchè porto molti voti, ma la mia campagna elettorale è stata
boicottata in ogni modo (doc.
16). Sono stata persino presa a schiaffi (doc.
15 e
18), come successivamente accaduto poi anche all'On. Angelilli (doc.
15).
5) In questa nuova legislatura sono
rimasta nel gruppo dove, contro la mia volontà, sono stata esiliata
nel 2003, in attesa di chiarimenti con i vertici di partito da me
continuamente sollecitati (doc.
17 e
19). La possibilità di rientrare è sempre stata
vincolata ad un'umiliante lettera di scuse già predisposta (doc.
10) - che mi sono sempre rifiutata di firmare - e al risarcimento
dei danni economici determinati dalla mia espulsione. Tale richiesta,
pretesa da Ignazio La Russa, è testimoniata anche da un suo appunto
autografo (doc.
42).
In
riferimento alla situazione familiare, faccio presente che,
contrariamente ad altri, ho sempre fatto politica con il mio nome e la
mia faccia, che non sono mai stata avvantaggiata da una candidatura in
lista bloccata e che mi sono guadagnata, con il mio lavoro, giorno
dopo giorno, il consenso degli elettori, anche ben oltre l'elettorato
di AN.
Infine
faccio presente che, se avessi pensato al mio tornaconto personale,
non avrei mai osato criticare i La Russa, avrei firmato qualsiasi
lettera di scuse, non avrei stressato i giornalisti con la richiesta
di uscire come AN e non come gruppo misto, avrei lavorato molto meno, perché in
politica chi più lavora, più nemici si fa e, soprattutto, non mi sarei
mai imbarcata in una vicenda persa in partenza viste le forze
enormemente superiori di cui il Ministro della Difesa dispone.
Alla fine
di questa legislatura, tornerò a guadagnare in un anno quello che
adesso guadagno in un mese, ma con l'orgoglio e la fierezza di non
essermi mai inginocchiata di fronte all'arroganza, e, soprattutto, con
la certezza che, se tornassi indietro, rifarei esattamente tutto ciò
che ho fatto.
Mi resta
infine anche la grande soddisfazione delle numerosissime
manifestazioni di solidarietà e di sostegno - ricevute via e-mail e
per telefono - dei miei elettori, ma anche di tante persone che, al di
là degli schieramenti, credono in un modo diverso di fare politica.
Milano, 15 dicembre 2008
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