INTERVENTO IN CONSIGLIO
AREE
CONTAMINATE
APPROVATO
ODG PER
MAGGIORE TRASPARENZA
Oltre 220 milioni
di euro. Questa la spaventosa cifra pagata fino ad ora, in poco più di
10 anni, dalla regione per la bonifica delle aree contaminate -
esordisce così Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di
Alleanza Nazionale.
Non c'è bisogno di
essere degli esperti del settore - spiega Ferretto, prima firmataria
dell'ordine del giorno, sottoscritto da tutte le forze politiche e
approvato oggi in Consiglio - per comprenderne la delicatezza.
Dovere
dell'amministratore pubblico è quello di evitare lo spreco del denaro
dei contribuenti e di tutelarne la salute.
L'unico modo per
poter garantire una reale trasparenza e perseguire un concreto
obiettivo di efficienza ed efficacia è quello di ridurre al minimo i
margini di discrezionalità degli interventi anche e soprattutto
attraverso una maggiore diffusione delle informazioni.
Proprio quello che
chiediamo nel documento approvato oggi. Di essere maggiormente
informati e di poter conoscere, per ogni sito contaminato, ogni
dettaglio relativo alla proprietà, al grado di inquinamento, ai
finanziamenti concessi e alle società a cui sono stati appaltati i
lavori di bonifica. Chiediamo inoltre di avere informazioni più
precise sui siti classificati come (R) - riutilizzati e su quelli
classificati come (D) per i quali sono necessari nuovi accertamenti e
non è tollerabile che non siano disponibili informazioni solo perché i
tecnici sono state letteralmente cacciati dai siti.
Chiediamo infine -
prosegue l'esponente regionale di Alleanza Nazionale - di conoscere i
motivi per i quali alcune aree classificate come prioritarie non
abbiano ricevuto finanziamenti a differenza di altre ritenute, almeno
sulla carta, meno prioritarie
Sull'argomento
infatti esistono spesso troppe ombre e vuoti riguardanti oltre che
informazioni di natura urbanistica sulla destinazione d'uso finale
delle aree, anche sui proprietari e sul luogo di smaltimento finale
degli inquinanti asportati, le azioni intraprese nei confronti degli
inquinatori per recuperare i costi della bonifica.
Le informazioni
fornite e al momento disponibili sono del tutto insufficienti, perché
oltre ad essere disaggregate e non informatizzate, sono infatti
talmente caotiche da non permettere alcun controllo.
Mi ci sono voluti
mesi per riuscire a strutturare, organizzare ed informatizzare le
informazioni fornitemi solo su supporto cartaceo.
Il risultato -
conclude Silvia Ferretto - è una vera e propria
banca dati informatizzata sulle aree contaminate della nostra
regione che ho reso disponibile sul mio sito
www.ferretto.it , offrendo così a chiunque la possibilità di
controllare, verificare ed eventualmente integrare o correggere le
informazioni già possedute sulle singole aree contaminate.
Milano, 30
settembre 2008
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