CRONOLOGIA
(con documentazione consultabile)
SONO E RESTO DI AN
HO IL DIRITTO DOVERE DI
PORTARE A TERMINE IL MIO MANDATO NEL PARTITO IN CUI SONO STATA ELETTA
LA RUSSA OLTRE AL
DIRITTO DI CRITICA NEGA ANCHE QUELLO DI DIFESA
Farei volentieri a meno di questa conferenza stampa se solo mi
lasciassero svolgere il mio lavoro - esordisce così fortemente
amareggiata Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di
Alleanza Nazionale.
I La Russa hanno ripetutamente calpestato lo Statuto del partito.
L'ha fatto una prima volta Romano quando, solo perché gli avevo
ricordato di aver preso il doppio dei suoi voti e che era stato
silurato dagli elettori, mi ha cacciata dal gruppo regionale,
confinandomi, contro la mia volontà, nel gruppo misto.
L'ha fatto, una seconda volta il fratello Ignazio, il quale non
essendo riuscito ad ottenere le mie scuse per il fratello, grazie alla
sua carica di reggente del partito, mi ha espulsa.
La cosa assurda - spiega Ferretto - è che un provvedimento di tale
gravità, non è mai stato adottato nemmeno per coloro che hanno
patteggiato per gravi reati, siano volontariamente fuoriusciti dal
partito, o per chi, come Romano La Russa, abbia "accompagnato il viso
di una collega di partito con la mano" o si sia esibito in saluti
romani (vedi interrogazione
e suoi allegati).
Oltre a non essermi mai stata comunicata alcuna contestazione, non
sono mai stata posta in condizione di difendermi e la
mia espulsione, stranamente decretata per urgenza dal Presidente della
Commissione Centrale di Garanzia e dei Probiviri il 31 luglio, è
stata incredibilmente
confermata
il giorno dopo (1 agosto) dalla Commissione stessa. Lecito,
credo, farsi domande anche sulla regolarità della convocazione e su
come l'istruttoria (prevista dallo Statuto) possa essere stata
compiuta in un solo giorno.
La mia espulsione
sembra essere frutto di alcuni vecchi metodi
militari latino americani, ma
l'Italia non è il Cile di Pinochet e i diritti primari della libertà
di pensiero e di parola e il diritto alla difesa così come la
Costituzione e lo Statuto del partito non possono essere considerati
carta straccia.
Non posso fare a meno di notare che la mia espulsione, "casualmente",
è arrivata solo quando la reggenza del partito è stata affidata a
Ignazio La Russa. Ricordo a tal proposito che l'On. Fini, a
differenza di La Russa non ha mai cacciato nessuno, neanche quando le
critiche nei suoi confronti sono state durissime.
Forse in AN c'è ancora chi continua a festeggiare il 28 ottobre.
Per questo - conclude Silvia Ferretto - oltre ad
aver
presentato ricorso, a termini di Statuto, alla Corte Centrale di
Garanzia e dei Probiviri, mi riservo anche di intraprendere eventuali
azioni legali per i gravissimi danni all'immagine e alla reputazione
che ho subito.
Tutta la documentazione relativa alla vicenda è consultabile su
www.ferretto.it.
Milano, 12
settembre 2008
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