EVITIAMO I TAGLI ALLA
SICUREZZA
RECUPERANDO I DEBITI DELLE SOCIETA' CALCISTICHE
Sono ben 754 i milioni
di euro di debiti accumulati nel quinquennio 2000-2005 dalle società
di calcio professionistiche, praticamente quanto dovrebbe essere
tagliato alle forze di polizia. E allora la mia proposta è semplice:
recuperare questi 800 milioni "scarsi" di euro di debiti tributari
delle società di calcio e destinarli alla sicurezza - esordisce così
Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN.
Certo, in alcuni
casi, le società sono fallite e in altri sono in gravi difficoltà, ma
non per questo si può pensare ad un
con-dono.
Nel primo caso ci
si può affidare agli strumenti giuridici del fallimento e
dell'eventuale bancarotta per gli amministratori. Negli altri, dato
che in gran parte i tributi evasi sono le trattenute che le società
calcistiche hanno effettuato sui salari dei calciatori, esiste, per
legge, una responsabilità solidale di questi ultimi.
Ciò significa -
continua l'esponente regionale di AN - che ove le società non paghino,
il Fisco può e deve
agire nei confronti dei singoli giocatori, i quali potranno, a loro
volta, rivalersi nei confronti delle
società inadempienti.
La Corte di
Cassazione lo ha ripetutamente affermato: il debitore principale nei
confronti del Fisco è comunque sempre il percettore del reddito e non
il sostituto d'imposta. Per questo, così come prevede la legge e come
accade nel caso dei contribuenti "comuni", ai quali sono pignorati in
alcuni casi persino gli strumenti di lavoro, si deve procedere nei
confronti dei giocatori.
Come stabilito
dalla Costituzione i contribuenti sono tutti uguali davanti al Fisco e
per questo non si possono usare due pesi e due misure.
È evidente
- conclude Silvia Ferretto - che prima di toccare un settore così
delicato e già fortemente penalizzato, come dimostrato anche da uno
studio dell'UGL secondo il quale il 61% di chi lavora nel settore
della sicurezza vive con meno di 1.200 Euro al mese e l'81% di loro si
è indebitato per acquistare beni di consumo, occorre impegnarsi per
recuperare quei debiti mai pagati che permetterebbero di non toccare i
fondi per la sicurezza
Milano, 23 luglio
2008
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