INDENNITA' DEI POLITICI
PER IMPEDIRE AUMENTI A CASCATA SI VOTI LA MIA PROPOSTA DI LEGGE
Stop agli adeguamenti automatici a cascata delle indennità dei politici e introduzione di un tetto massimo agli stipendi dei dirigenti pubblici.
In merito agli automatismi di adeguamento previsti dalla normativa nazionale che si ripercuoteranno anche sulle indennità dei consiglieri regionali, Silvia Ferretto Clementi - consigliere regionale lombardo di Alleanza Nazionale - rilancia la sua proposta di legge per eliminare questi meccanismi ed introdurre dei limiti agli stipendi dei dirigenti pubblici.
Ritengo doveroso - esordisce Silvia Ferretto Clementi - eliminare al più presto queste storture.
Per questo già all'inizio della legislatura (maggio 2005) ho presentato, una proposta di legge (PLP n. 1) che prevede l'eliminazione del meccanismo di adeguamento automatico delle indennità dei membri del Parlamento, e quindi a cascata di quelle dei consiglieri regionali, previsto dalle norme nazionali vigenti in materia.
All'interno della mia proposta si stabilisce anche che nessun dipendente dell'amministrazione pubblica, di enti ed organismi pubblici, di aziende autonome e speciali, di aziende a partecipazione statale o di altri enti pubblici, possa percepire a titolo di stipendio, indennità di funzione o di presenza in commissioni, comitati tecnici e consultivi, emolumenti lordi complessivi per tali mansioni, superiori all'indennità lorda annua corrisposta ai parlamentari.
Spero che questa mia proposta venga quanto prima approvata.
È evidente però che non è solo una questione d'indennità ma anche di qualità del lavoro svolto. Per questo è importante - conclude Silvia Ferretto - che i cittadini possano conoscere la quantità e la qualità del lavoro svolto da coloro che hanno eletto (quindi, oltre alle presenze, anche i progetti di legge, le interrogazioni e le mozioni presentati ed i risultati relativi).
Milano, 30 agosto 2007