NO ALLA LEGGE ANTI-VELO

IO STO CON FINI

In merito alle recenti polemiche sul velo islamico, condivido pienamente l'opinione espressa dal Presidente del mio partito, Onorevole Gianfranco Fini - esordisce così Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale lombardo  di AN.

Avevo già espresso il mio dissenso all'introduzione del divieto al velo, a fine 2004, in occasione dell'approvazione della legge francese che bandiva dalle aule francese i simboli religiosi e vietava lo chador,

Ritengo infatti che, se il divieto di circolare per strada con il volto nascosto previsto all'art. 85 del Regio Decreto 773/1931 (che ha l'evidente obiettivo di tutelare la sicurezza dei cittadini e dello Stato) è giusto e indiscutibile, al contrario, una legge anti-velo, oltre ad essere un'espressione di fanatismo laicista, non avrebbe senso, se non altro considerato il fatto che in Italia chiunque è libero di vestirsi come vuole, anche mostrando ombelichi - e non solo...  

Certo - prosegue l'esponente regionale di AN - è evidente che il velo rappresenta oltre che un riferimento religioso, anche un riferimento politico, un segno di appartenenza e di identità, ma è altrettanto evidente che, come esiste il diritto alla libertà religiosa, esiste anche il diritto di manifestare le proprie idee politiche.

Non bisogna assolutamente permettere al velo  di trasformarsi in un motivo di scontro tra civiltà.    Per questo occorre dire con chiarezza che a nessuno può essere permesso di violare la legge che vieta di circolare con volto coperto, e quindi con il burqa, ma, allo stesso tempo, nessuno può essere privato della libertà politica e religiosa di vestirsi come preferisce.  

Sono convinta - conclude Silvia Ferretto - che per contrastare veramente il fanatismo sia necessario garantire a tutti, nel rispetto ovviamente di tutte le leggi e di tutti i valori fondanti della nostra Costituzione, la massima libertà, isolando i fanatici ed i seminatori d'odio e sostenendo coloro che all'interno della comunità islamica rispettano la legge  e vogliono integrarsi.  

Milano, 26 ottobre 2006