INDULTO

LOMBARDIA SI COSTITUISCA
PARTE CIVILE CONTRO RECIDIVI
 

Credo - esordisce Silvia Ferretto, consigliere regionale di AN - che anche la Regione Lombardia, come già fatto dal Veneto, debba valutare operativamente la possibilità di costituirsi parte civile in tutti i processi penali che vedano coinvolti come imputati ex detenuti, rimessi anticipatamente in libertà grazie al provvedimento di indulto.

La decisione presa dal Governo, grazie alla quale molte migliaia di detenuti sono stati o saranno presto rimessi in libertà è assolutamente sbagliata ed ingiusta non solo nei confronti dei cittadini onesti ma anche per i detenuti stessi.

Da un lato infatti, data l'elevata recidività di chi commette reati - denunciata dalle statistiche e confermata purtroppo, già in queste prime ore, dai fatti - questo provvedimento comporterà inevitabilmente un drammatico peggioramento delle condizioni di vita dei molti cittadini onesti, la cui sicurezza verrà sempre più messa a rischio.

Dall'altro - continua l'esponente regionale di AN - come ricordato anche dal presidente Galan, aprire le porte degli istituti penitenziari solo perché sovraffollati, gettando migliaia di persone in mezzo ad una strada, senza un lavoro né, spesso, una casa, non significa aiutarli ma compiere un atto di "buonismo" irresponsabile che rischia di produrre danni irreparabili alla società.

Non dobbiamo mai dimenticare che, come sosteneva Cesare  Beccarla, ciò che è importante di una pena non è tanto la sua crudeltà quanto la sua certezza, ed è evidente che provvedimenti di questo tipo, oltre a rappresentare una dichiarazione di fallimento del sistema penitenziario e dello Stato, fanno venir meno l'effetto deterrente della pena, che insieme a quello rieducativo, ne costituisce il senso fondamentale.  

Se si vuole veramente aiutare chi ha sbagliato e dargli una seconda possibilità - conclude Silvia Ferretto - servono, oltre a nuove carceri, anche e soprattutto, così come previsto da una mia proposta di legge, certezza della pena, corsi di formazione e lavoro nelle carceri.

Milano, 03 agosto 2006