ISLAM
GIUSTO VIETARE IL BURQA
Condivido pienamente - esordisce Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN - tutte le iniziative volte a far rispettare il Regio Decreto 773/1931 art. 85 che vieta espressamente di circolare per strada con il volto nascosto, e quindi, evidentemente, con il burqa.
Detto questo, non condivido però la legge francese che bandisce dalle aule scolastiche i simboli religiosi e vieta lo chador. Credo infatti che tale provvedimento, oltre ad essere espressione di un insensato fanatismo laicista, sarebbe anche difficilmente giustificabile e comprensibile, se non altro considerato il fatto che nelle aule scolastiche vengono liberamente e quotidianamente esibiti ombelichi - e non solo.
La vicenda del velo islamico e del burqa - prosegue l'esponente nazionale di AN - non deve trasformarsi in un motivo di scontro tra civiltà.
Il rispetto reciproco e la libertà devono essere tutelati ma sempre e comunque nell'ambito di quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico. Il divieto all'utilizzo del burqa, previsto dalla nostra normativa, ha l'evidente obiettivo di tutelare la sicurezza dei cittadini e dello Stato e deve essere assolutamente rispettato e fatto rispettare su tutto il territorio nazionale.
Per tutelare la nostra incolumità, inoltre, considerato che l'Italia, come più volte ripetuto dai fanatici e dai terroristici islamici, è da tempo a rischio attentati è indispensabile, non solo utilizzare tutti gli strumenti e le normative già a disposizione ma anche predisporne di nuovi per combattere con maggiore efficacia questa forma particolare ed infida di terrorismo, da troppe parti sottovalutato.
Proprio a questo proposito Silvia Ferretto, qualche mese fa, ha presentato una proposta di legge al Parlamento che prevede l'estensione dell'accusa di terrorismo anche a chi agisce da solo (come i kamikaze) o a chi "collabora" con i terroristi e l'istituzione del reato di reclutamento di persone per scopi terroristici.
Obiettivo del provvedimento: colpire la "rete" fin dalla sua "periferia" più remota.
Milano, 21 settembre 2004