INCENDIO ECOLTECNICA
PIU' CONTROLLI SULLE AZIENDE A RISCHIO
Quello che è avvenuto oggi non mi stupisce affatto - esordisce Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN. - Queste aziende infatti sono delle vere e proprie bombe ecologiche che rischiano, in caso di incidente, di provocare gravissimi danni all'ambiente e alla salute dei cittadini e devono per questo assolutamente essere assoggettate a controlli più rigorosi.
Nella classificazione, consultabile sul mio sito www.ferretto.it, in cui vengono riportate tutte le aree e le aziende rischio. L'Ecoltecnica è classificata fra le "attenzioni", un sito cioè che rappresenta, potenzialmente, un rischio molto elevato.
Lo smaltimento rifiuti - continua l'esponente regionale di AN - si rivela troppo spesso essere un vero è proprio business sul quale speculare. Basti pensare alle numerose vicende di Tangentopoli legate allo smaltimento rifiuti e alle decine di truffe perpetrate ai danni di cittadini ed ambiente. Maggiori controlli e leggi più severe a tutela dell'ambiente sono strumenti indispensabili per scoraggiare i tanti individui senza scrupoli che per arricchirsi mettono a rischio ambiente e salute dei cittadini. In particolare è indispensabile istituire un archivio informatico accessibile a tutti delle industrie a rischio e di tutto ciò che gira loro intorno (lavori svolti, appalti ottenuti, persone fisiche o società collegate, partecipazioni e raggruppamenti di imprese, procedimenti penali ed indagini in corso). Ritengo altresì fondamentale un coordinamento organico con la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco delle attività inerenti la sicurezza e la prevenzione e che i cittadini e tutti coloro che vivono o lavorano in aree in cui sono presenti industrie ad alto rischio vengano correttamente informati e istruiti sui comportamenti da tenere in caso di incidente.
Trasparenza e severità - conclude Silvia Ferretto - sono l'unico modo per far sì che il business ambientale non sia un affare per pochi ed una tragedia per molti. Finora infatti, data l'esiguità delle sanzioni e la mancanza di una legislazione chiara, violare la legge è stato economicamente più conveniente che rispettarla.
Sul mio sito ho iniziato anche a riportare articoli di giornale ed agenzie stampa riguardanti aziende e persone inquisite nell'ambito delle inchieste sul traffico rifiuti".
Milano,
30 luglio 2004