CONDONO
BASTA SCEMPI TUTELIAMO IL TERRITORIO
Sono sempre stata contraria ad ogni ipotesi di condono edilizio - esordisce Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN - e a tal proposito avevo presentato una mozione già nel novembre 2002 con la quale chiedevo che il Consiglio Regionale esprimesse un no forte e chiaro ad ogni ipotesi di condono edilizio.
Il premiare i furbi, i criminali e gli inquinatori è un vero e proprio attentato al senso civico.
In questi giorni in cui si torna a parlare di condono edilizio, occorre che la Regione Lombardia dia un segnale forte di legalità e impedisca il più possibile sanatorie generalizzate. Attualmente le regioni non dispongono di proprie leggi in merito e, per questo, in attesa che se ne dotino, è fondamentale che il disegno di legge di conversione del Dl 168/04 che regolamenterà il settore fino ad allora, venga emendato con clausole più restrittive che valgano per tutto il territorio nazionale.
Per evitare ulteriori scempi, è necessario disporre l'immediata chiusura dei termini per la presentazione delle domande di condono, così come l'assoluto divieto di sanatoria nelle aree soggette a vincoli ed in quelle demaniali.
Nella nostra regione - continua l'esponente regionale di AN - dove ben 687 comuni su 1546 sono a rischio idrogeologico, grazie alle scellerate politiche di disboscamento delle aree montane, di cementificazione degli alvei dei fiumi e all'irresponsabilità con cui si è costruito, lasciato costruire e condonato, la situazione in molte zone è già molto compromessa e si è con gli anni pesantemente aggravata.
Una normativa più rigida è l'unico strumento in grado di mettere un freno a quella che negli anni è diventata, purtroppo, una pessima e pericolosa abitudine.
I condoni infine - conclude il consigliere lombardo di AN - oltre ad essere una vergognosa resa dello Stato.
Per fare cassa a mio avviso lo Stato dovrebbe far pagare coloro che violano la legge senza con-donare nulla. Non si capisce infatti per quale motivo lo Stato debba dare qualcosa in cambio a chi ha volutamente violato la legge.
Milano, 26 luglio 2004