DISEGNO LEGGE FINI CONTRO LA DROGA

MANCA NUMERO LEGALE - MOZIONE RINVIATA
 

La mancanza del numero legale in Consiglio ha impedito, ancora una volta la votazione, tra le altre, della mozione contro la droga di Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN, con la quale vengono chiesti corsi antidroga per professori, campagne capillari di informazione nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile sugli effetti devastanti degli stupefacenti e maggior sostegno economico e pratico alle comunità terapeutiche. Nella mozione si invitano inoltre le amministrazioni comunali a non concedere autorizzazioni e spazi a quegli artisti che incitano all'utilizzo di sostanze stupefacenti e la Giunta Regionale a farsi promotrice presso il governo affinché colmasse il vuoto legislativo sulle nuove droghe sintetiche e intensificasse le iniziative di contrasto al traffico di stupefacenti.

Sono veramente amareggiata - dichiara l'esponente regionale di AN - da questi atteggiamenti. Il numero legale manca troppo spesso sia in Consiglio che in Commissione paralizzando le attività consiliari ed impedendo l'approvazione di provvedimenti importanti ed urgenti.

La mozione, che ancora una volta non ha potuto essere messa in votazione oggi, riguarda un problema fortemente sentito da tutti i cittadini ed in modo particolare da chiunque abbia figli, tanto è vero fino ad oggi sono ben 19.983 le firme che ho raccolto a sostegno del disegno di legge contro la droga presentato dall'On. Gianfranco Fini.

Prendere una posizione netta contro la droga è una necessità improrogabile ed urgente, confermata anche dai dati diffusi recentemente da Consiglio e Istituto Superiore della Sanità, secondo i quali emerge che l'uso di cocaina, ecstasy e psicofarmaci, è in forte aumento e che le droghe cosiddette leggere, vere e proprie trappole micidiali, hanno pesanti effetti collaterali.

La pubblicità ingannevole degli imprenditori politici della disinformazione e della cultura dello sballo, che ha portato nel corso degli anni ad una diffusione drammatica del fenomeno, persino tra i giovanissimi - conclude Silvia Ferretto - deve essere al più presto smascherata.

Milano, 30 marzo 2004