IN PIAZZA FONTANA UNA LAPIDE
ACCUSA ANCORA CALABRESI

Medaglia alla memoria per il Commissario Calabresi 

Secondo quanto riportato sulla lapide posta nel 1976 in Piazza Fontana - esordisce Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN - l'anarchico Pinelli sarebbe stato ucciso, eppure la magistratura italiana ha riconosciuto l'assoluta innocenza del Commissario Calabresi, stabilendo in modo chiaro ed inconfutabile che Giuseppe Pinelli non venne assassinato.

E' veramente triste e doloroso constatare che, pur essendo trascorsi più di 30 anni, la campagna d'odio continua.

Spero che a tutto questo si ponga presto fine, cominciando magari proprio con la nuova lapide che, martedì prossimo, verrà deposta in Piazza Fontana dagli anarchici, e sulla quale mi auguro non sia più riportata la dicitura "ucciso".

Scrivere che Pinelli è stato assassinato infatti significa sostenere la campagna d'odio e di diffamazione orchestrata da Lotta Continua.

Dopo decenni di calunnie - continua l'esponente regionale di AN - è ora di concedere la grazia alla memoria del Commissario Calabresi, ucciso per la funzione che svolgeva per conto dello Stato, al servizio della comunità e della società tutta, condannato senza appello da un "tribunale" nemmeno troppo invisibile ed in seguito ad una lunga e pesante campagna di odio scatenata contro di lui da una sinistra violenta ed arrogante in un periodo in cui bastava veramente poco per essere identificato come nemico e quindi diventare un bersaglio.

Spero che martedì 16 marzo prossimo - conclude Silvia Ferretto - così come ho proposto all'inizio di quest'anno, la medaglia d'oro al valore civile della Regione Lombardia venga assegnata proprio al Commissario Calabresi, morto nell'adempimento del dovere e degno rappresentante di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere lo Stato e la legalità.

Milano, 20 febbraio 2004