SINISTRA IGNORANZA E OTTUSITA'
BARBARA DICONO NO AL LATINO
Bocciato
oggi in Consiglio Regionale il progetto di legge di Silvia Ferretto per
sostenere e rivalutare la lingua e la cultura latina
La
sinistra ignoranza e l'ottusità barbara hanno portato oggi alla
bocciatura della legge sulla valorizzazione della lingua e della cultura
latina.
Il
progetto di legge era stato sottoscritto da 20
Consiglieri Regionali lombardi (AN, FI, PPI, Verdi, CCD, Pensionati) ma nel
segreto del voto ha prevalso il no.
La sinistra nella sua
grande ignoranza continua a considerare il latino una lingua aristocratica
ed è per questo che non ha perso occasione per boicottarlo, preferendo
appiattire la massa piuttosto che innalzarne il livello culturale e
rischiare di elevarla ad un livello non più "manipolabile".
La mortificazione della cultura umanistica, iniziata nel secondo dopo
guerra, conduce infatti inesorabilmente ad una pericolosa omologazione e
appiattimento culturale, perché come
scriveva George Orwell in "1984" "Chi controlla il pres ente controlla
il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" - l'oblio
della cultura classica è dunque il mezzo per decimare gli apoti (secondo
Montanelli "coloro che non se la bevono") ed assicurarsi che in futuro i
tecnici esecutori prevalgano sui critici consapevoli.
La Lega e i suoi
"Galli" nostrani, invece, ancora rancorosi per la storica disfatta di
Alesia ed ancorati al "revanscismo celtico" non hanno sopportato
l'idea che la lingua di Cesare e del Generale Mario, vincitore sui Cimbri,
Mocheni e Teutoni, potesse tornare a risplendere nelle valli padane
scordando totalmente che i dialetti locali, ai quali sono particolarmente
legati derivano in toto dalla nobile lingua degli antichi romani.
E'
triste constatare - conclude Silvia Ferretto - che mentre in tutto il
mondo si sta riscoprendo l'importanza del latino e si avviano iniziative
per "riscoprirlo" e rivalutarlo, proprio in Italia, patria e culla della
cultura latina, si faccia di tutto per "ucciderlo".
Sono
fortemente delusa ma non mi arrenderò di certo.
Scriverò a tutti i consiglieri regionali delle altre regioni e ai
parlamentari affinché quello che è stato vergognosamente bocciato oggi
dalla regione Lombardia possa essere approvato in altre regioni in futuro o
addirittura, mi auguro in Parlamento.
Il
latino rappresenta la nostra identità culturale e religiosa ed è presente
nel nostro DNA, nelle nostre lingue, nei nostri dialetti, nelle nostre
leggi, nei monumenti e nei 300.000 KM di strade romane in Europa e non solo,
ricordandoci ogni giorno le nostre comuni tradizioni umanistiche e
culturali.
Milano, 25 febbraio 2003