PIU' ATTENZIONE E TRASPARENZA SULLE BONIFICHE
In Lombardia - esordisce Silvia Ferretto, nella passata legislatura presidente della Commissione Ambiente della regione - i numeri sono veramente impressionanti. Le aree inquinate sono ben 1286 ed i risvolti economici gravissimi: più di 110 i milioni di Euro già spesi in bonifiche dal 1990 ad oggi e ancora 274 quelli che dovranno essere ancora spesi per bonificare le restanti aree.
Nel giugno scorso - prosegue l'esponente di AN - dopo mesi di lavoro, sono finalmente riuscita a realizzare una vera e propria banca dati informatizzata sulle aree contaminate della nostra regione, rendendola disponibile su internet, dando a chiunque la possibilità di controllare, verificare ed integrare le informazioni già possedute sulle singole aree contaminate, collegandosi semplicemente al mio sito.
Prima di allora la difficoltà (per non dire impossibilità) di consultazione era data dal fatto che non c'erano informazioni disponibili su supporto informatico e che tutti i dati erano disaggregati e classificati in modo spesso illogico ed incomprensibile.
Questa suddivisione e riclassificazione è stata realizzata per provincia, per comune e per gravità di inquinamento.
È evidente - sottolinea Silvia Ferretto - considerato il consistente ammontare di denaro pubblico, che bisogna investire di più sulla trasparenza perché sull'argomento esistono troppe ombre riguardanti informazioni di natura urbanistica sulla destinazione d'uso finale delle aree, sui proprietari e sul luogo di smaltimento finale degli inquinanti asportati per evitare che casi come quello di Lacchiarella, sul quale le indagini della magistratura sono ancora in corso, possano ripetersi.
Occorre inoltre applicare finalmente il principio internazionale del "chi inquina paga", perché in Italia finora è sempre stato applicato al contrario: "chi inquina guadagna e la fa franca". Esempi eclatanti in tal senso - conclude il consigliere regionale di AN - sono la SISAS di Pioltello o, peggio ancora, quello della cava Ronchi di Bollate, dove l'amministrazione comunale, a fronte di un costo per la bonifica dell'area di 35 milioni di euro sembra orientata ad accettare un risarcimento danni, da parte dei responsabili, di meno di 700.000 euro. Una vera e propria beffa per l'ambiente ma anche per i cittadini, i quali, in ultima istanza, si troveranno ancora una volta a pagare i conti dei soliti furbi.
Milano, 28 novembre 2003