SICUREZZA  


MAGGIORE VIVIBILITA' E LEGALITA' NELLE PERIFERIE

 Piccole palazzine con spazi verdi al posto degli antiestetici "casermoni" di cemento armato di cui le nostre città e periferie sono ormai piene per evitare il proliferare di ghetti sempre più pericolosi ed invivibili 

La "legge antighetto" approvata recentemente dal Governo francese alle prese con gli enormi problemi delle banlieu piace a Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di AN, che ne auspica l'applicazione anche in Italia e "se proprio non fosse possibile abbatterli come è stato deciso di fare in Francia - che si impedisca almeno che se ne formino di nuovi".   

Imponiamo a livello regionale veri e propri vincoli di vivibilità e di estetica - maggiori oneri di urbanizzazione da destinarsi all'aumento delle aree verdi, creazione di spazi di aggregazione e servizi - e realizziamo abitazioni più a misura d'uomo, che soddisfino prima di tutto criteri di sicurezza sociale.   Sono troppe le zone nell'hinterland milanese - continua Silvia Ferretto - in cui una scellerata politica urbanistica ha portato nel tempo alla formazione di agglomerati di edifici alienanti, fatiscenti ed antiestetici che hanno trasformato interi quartieri in veri e propri ghetti. Qui troppo spesso emarginazione e difficoltà degenerano in delinquenza, vandalismo, problemi di droga e criminalità, a totale scapito delle tante persone oneste che con grande difficoltà tentano di sopravvivere e sono costretti per mancanza di alternative a far crescere i loro figli in queste zone, dove numerosissimi sono purtroppo anche coloro che hanno precedenti penali e che, anche grazie ad un sistema giudiziario e penale spesso troppo permissivo, hanno la possibilità di continuare a violare la legge fino a quando non verranno nuovamente "pizzicati".  Secondo dati diffusi dall'Eures - ricorda l'esponente regionale di AN - ben il 62% di chi commette reati è recidivo e considerata la ridicola durata media delle pene inflitte per i vari reati (solo 12 anni per omicidio volontario, poco più di 8 per quello preterintenzionale, 2 soli anni per la rapina e per l'estorsione e pochi mesi per furti e truffe) è evidente la necessità di un intervento immediato: maggiore certezza della pena per una maggiore sicurezza e presenza massiccia delle forze dell'ordine ma anche educazione alla legalità fin dalla scuola, il cui ruolo è fondamentale. E' necessario - conclude Silvia Ferretto - trovare la forza di imporre il rispetto delle leggi, a tutela di tutti, soprattutto dei più deboli, o sarà sempre la legge della strada a prevalere e Stato e giustizia rischiano di restare del tutto estranei se non, addirittura, in troppi casi, nemici.

Milano, 26 agosto 2003