CON GLI STATI UNITI CONTRO I TIRANNI
La
paralisi delle Nazioni Unite - esordisce Silvia Ferretto, Presidente della
Commissione Cultura della Regione - non è una novità.
Nel corso della loro storia, attraverso il diritto di veto, si è
tollerato e permesso che venissero perpetrati i peggiori crimini contro
l'umanità.
La
Russia ha potuto invadere l'Ungheria, la Cecoslovacchia, l'Afghanistan e
la Polonia, senza per questo essere né espulsa né sanzionata,.
La
Francia ha intrapreso la famosa guerra d'Algeria e non solo, guerre
tipicamente coloniali.
L'Inghilterra
mantiene la sovranità a tutt'oggi su Gibilterra e le isole Malvine.
La
Cina occupa da decenni militarmente il Tibet e fa scempio quotidiano dei
diritti civili ed umani. Ricordo
anche i tragici fallimenti degli interventi ONU in Somalia, Bosnia
Erzegovina, Ruanda ed Angola
E
' evidente dunque che, finché non verrà abolito il diritto di veto e non
verrà costituito un contingente multinazionale permanente sotto l'egida
delle Nazioni Unite stesse, attualmente l'unica possibilità di fermare i
tiranni, vista anche, tra l'altro, la mancanza di un esercito europeo, è
che intervengano gli Stati Uniti.
Mi
meraviglio e mi stupisco - continua l'esponente regionale di AN - di
come nei cortei pacifisti possano sventolare tranquillamente accanto alle
bandiere della pace anche le bandiere rosse con il simbolo della falce e del
martello, le stesse degli eserciti di Stalin, di Mao e di Tito che hanno
provocato milioni di morti.
E
ancora, mi meraviglio che gli stessi che si indignano oggi per
l'inesistente ruolo delle Nazioni Unite siano gli stessi che contestano
regolarmente, in modo anche violento e duro, le organizzazioni mondiali.
Si sostiene da una parte la sovranità dell'ONU e dall'altra si
contestano le organizzazioni mondiali di ogni settore (il WTO, la FAO, il
FMI.) accusati di essere espressione della globalizzazione.
Eppure, e questo credo sia un dato inconfutabile, l'ONU stessa
rappresenta la massima espressione di questa tanto temuta globalizzazione.
Non
comprendo neppure come gli stessi sostenitori della pace ad ogni costo -
anche a costo di chiudere gli occhi per non vedere gli assassini - possano
essere gli stessi che ideologicamente, sostengono la guerriglia armata negli
stati sudamericani, nell'Irlanda del Nord, in Medio Oriente e nei Paesi
Baschi.
Ricordo
- conclude Silvia Ferretto - che secondo il diritto internazionale e più
specificatamente il diritto bellico coloro che non portano apertamente le
armi né una divisa vengono considerati combattenti illegittimi, che si
confondono appositamente tra la popolazione civile mettendola spesso a
repentaglio.
Finché
non ci sarà una valida alternativa europea o internazionale per abbattere i
regimi tirannici evidentemente non potrò che schierarmi sempre dalla parte
degli stati democratici che li combattono, assumendosi fra l'altro
l'onere di compiere ciò che spesso viene ritenuto troppo scomodo o
gravoso dagli altri.
Milano, 25 marzo 2003