Le
Consigliere Regionali Silvia Ferretto Clementi (AN), Elisabetta Fatuzzo
(Partito Pensionati), Antonella Maiolo (FI), Erica Rivolta (Lega) e Milena
Bertani (CCD) hanno presentato oggi una mozione, sottoscritta anche da altri
consiglieri di AN, FI, Lega, CCD e CDU, per chiedere lo scioglimento del
partito islamico fondato da Adel Smith.
La
Costituzione italiana - esordisce Silvia Ferretto, prima firmataria del
provvedimento - sancisce chiaramente la libertà di culto ed è quindi
evidente ed impensabile che a nessun credente possa essere impedito di
esercitare questo diritto.
E'
altrettanto evidente però che la Charia (legge islamica) afferma
dogmi e principi in netto contrasto con la nostra Costituzione e con la
Convenzione dei Diritti dell'Uomo.
In
Turchia, la Corte Costituzionale ha decretato lo scioglimento del partito
islamico, che imponeva ai propri iscritti di seguire le norme dettate dal
partito e dalla Charia e non più quelle della Repubblica.
La
liceità dello scioglimento - continuano Ferretto, Fatuzzo, Maiolo,
Rivolta e Bertani - è stata confermata dalla Corte di Giustizia europea,
con sentenza del 31 luglio 2001, per "incompatibilità della legge
islamica con la convenzione per i diritti dell'uomo".
La Charia,
infatti, i cui pilastri fondamentali sono la disuguaglianza fra uomo e donna
e la disuguaglianza fra mussulmani ed infedeli, è totalmente estranea ai
principi del pluralismo democratico che devono invece caratterizzare la
partecipazione politica e la libertà pubblica.
Sì
dunque alla libertà di culto e ai luoghi di preghiera ma assolutamente no a
chi vuole instaurare un regime teocratico.
La
commistione tra le regole religiose e le leggi dello Stato è pericolosa,
ancor di più quando, come in questo caso, abbiamo a che fare con una
religione fondamentalista che prevede a tutt'oggi la guerra santa come
mezzo di affermazione sulle altre religioni.
La
convivenza fra diverse religioni - conclude Silvia Ferretto - è possibile
solamente a patto che ci sia rispetto reciproco. Adel Smith, non solo non ha
alcun rispetto ma ha più volte offeso la religione cattolica e si è
dichiarato ripetutamente e pubblicamente contrario alla democrazia e fautore
di un regime teocratico.
Rispetto dunque come unica
e vera arma contro ogni fondamentalismo.
Milano, 04 giugno 2002