LETTERATURA EROTICA DURANTE LE ORE DI ITALIANO

Silvia Ferretto - Presidente della Commissione Cultura, Giovani e Istruzione della Regione Lombardia - ha scritto una lettera al Presidente della Regione Lombardia Formigoni e al Ministro della Pubblica Istruzione Moratti auspicando un loro intervento a tutela della funzione educativa della scuola 

Continua la polemica sull'educazione sessuale negli istituti scolastici lombardi.

Silvia Ferretto ribadisce ancora una volta la sua preoccupazione per le modalità con cui l'argomento "sesso" viene trattato nelle scuole.

Sono fermamente convinta - esordisce la consigliera regionale - dell'utilità di parlare dell'argomento a scuola, con docenti preparati e qualificati. Quello che mi sento in dovere di contestare sono le modalità con cui l'argomento viene trattato

Ho ricevuto una segnalazione, confermata dalla direttrice scolastica dell'istituto stesso, che nell'ITC "G. Mairone da Ponte" di Presezzo (BG), la docente di lettere, per "educare" i propri studenti sedicenni alla lettura, ha proposto loro un testo di letteratura erotica (di cui allego alcuni stralci).  Credo che nessun libro debba essere messo all'indice ma sono convinta che in Italia non manchino autori o testi che meglio si prestino ad essere oggetto di lettura scolastica.

È palese - continua Silvia Ferretto - che parlare di sesso possa essere più divertente per i ragazzi, la cui curiosità nei confronti dell'argomento è perfettamente normale, piuttosto che fare lezione di matematica o di latino.

Per i professori dunque è sicuramente molto più facile riuscire tener desta l'attenzione degli studenti parlando di sesso piuttosto che di altri argomenti ma, evidentemente e fortunamente, l'erotismo non rientra né nei programmi ministeriali né tantomeno nell'autonomia scolastica.

Nella scuola pubblica regna un malessere diffuso e questi episodi non sono che la punta di un iceberg.   Sono favorevole alla libertà di scelta del sistema educativo (sono stata la relatrice del buono scuola in Consiglio Regionale) - conclude Silvia Ferretto, ma non sono disposta per alcuna ragione a rassegnarmi alla sistematica distruzione del sistema scolastico statale e ritengo doveroso battermi per una scuola statale efficiente e di qualità.

Infine, in merito alla paventata violazione della privacy degli studenti di un istituto superiore milanese in cui si svolge educazione sessuale Silvia Ferretto fa notare che la sua denuncia a Telelombardia non faceva riferimento ad un singolo caso ma ad un sistema educativo diffuso in decine di scuole superiori statali.  In merito ai cartelloni poi, tutti rigorosamente anonimi, la Consigliera Regionale sottolinea che se mai la violazione è stata quella di lasciarli esposti negli istituti stessi per più di una settimana. 

Milano, 28 marzo 2002