Per
combattere il doping informazione e controlli capillari non solo a livello
agonistico ma ovunque si pratichi sport
Silvia
Ferretto Clementi, Presidente della Commissione Cultura e Sport della
Regione, in merito agli ultimi episodi di doping verificatisi nel ciclismo,
denuncia la grave carenza della legislazione nazionale e regionale in
merito.
E'
ormai evidente - esordisce Silvia Ferretto - l'assoluta necessità di
rivedere la legislazione antidoping, uniformando le sanzioni previste per le
diverse discipline, attualmente ingiustificatamente diversificate e
prendendo in considerazione, oltre alla violazione dell'etica sportiva
anche e soprattutto le gravissime conseguenze psico-fisiche che ne derivano
per chi le assume.
I
numerosi controlli antidoping vengono così effettuati esclusivamente a
livello agonistico e, così ha stabilito la Cassazione nella sentenza n.
11277 del 03 aprile, chi procura, commercia o somministra sostanze dopanti
ad altri se non altera le prestazioni agonistiche degli atleti non è
punibile penalmente.
La
massiccia diffusione dell'utilizzo di queste sostanze soprattutto nelle
fasce più giovani di praticanti, spesso presi da "ansia da prestazione"
ed inconsapevoli dei gravissimi rischi cui vanno incontro, può avvenire così
nell'indifferenza più totale.
In una società in cui le
pasticche vengono presentate come la soluzione ad ogni problema, assunte con
la vana illusione di migliorare le proprie prestazioni scolastiche,
professionali, sportive o persino sessuali, diventa sempre più
indispensabile una massiccia campagna informativa sui catastrofici effetti
collaterali di queste sostanze.
E'
necessario che i controlli antidoping vengano effettuati anche nelle
palestre, dove al momento oltre a non esserci alcuna attività di controllo
non viene fatta neanche informazione. Per fare questo però sono necessari
maggiori investimenti sia da parte dello stato che della regione.
Milano, 21maggio 2002