ARGENTINA
FACILITIAMO IL RIENTRO DEGLI EMIGRATI LOMBARDI

Ferretto scrive a Formigoni: la Lombardia come il Veneto apra uno sportello per il rientro degli emigrati italiani in Argentina

La difficilissima situazione argentina, schiacciata da una tremenda crisi finanziaria - ha esordito Silvia Ferretto Clementi, Presidente della Commissione Cultura e Lavoro della Regione Lombardia - rende indispensabile intraprendere al più presto interventi a favore degli emigrati italiani che vivono in Argentina (ove risiede la più importante comunità italiana al mondo dopo la Germania - 600 mila italiani con passaporto italiano) facilitando, per coloro che lo desiderano, il rientro.

 La Regione Veneto - scrive Silvia Ferretto in una lettera inviata al Presidente della Giunta Regionale Roberto Formigoni - ha già avviato con grande successo il Progetto RIENTRO proposto dall'Assessore Zanon, in base al quale tramite uno sportello per il rientro degli emigrati aperto in loco (a Cordoba precisamente) viene data la possibilità agli emigrati che vorrebbero rientrare in Italia per lavorare di entrare in contatto con le aziende italiane (venete in questo caso) che hanno bisogno di manodopera.

Con questo progetto - ricorda ancora nella lettera Ferretto - la Regione Veneto, oltre a mettere in contatto domanda e offerta di lavoro fornisce anche un concreto aiuto economico agli emigrati (per lo più giovani), con corsi di formazione e contributi alle spese di viaggio, di prima sistemazione e alloggio. 

In brevissimo tempo sono già arrivate ben 4000 richieste di giovani che vorrebbero andare a lavorare e vivere in Veneto.

 Auspico - conclude nella lettera a Formigoni l'esponente regionale di AN - che anche la Regione Lombardia vari al più presto un Progetto RIENTRO per gli emigrati lombardi in Argentina, aprendo in loco uno sportello di riferimento affinché anch'essi possano, al pari dei loro connazionali veneti, contare al più presto sul sostegno della Regione e degli imprenditori lombardi per poter rientrare nel loro paese d'origine.

 Milano, 12 gennaio 2002