Le
donne lavorano in media 20 ore più degli uomini (60 ore alla settimana).
Come stupirsi poi se con questi ritmi sono costrette a rinunciare anche ai
figli?
Anni di lotte e cortei - esordisce Silvia Ferretto,
Presidente della Commissione Cultura e Lavoro della Regione Lombardia -
hanno portato le donne ad ottenere una parità formale ma anche un lavoro
doppio e hanno sempre meno possibilità di potersi permettere dei figli.
Questo 8 marzo risparmiamoci dunque auguri formali e fiori,
feste e girotondi, ma impegniamoci a pensare a leggi che tutelino
maggiormente le donne, in quanto madri, che permettano loro, se lo
desiderano, di fare figli e di poterli accudire.
Una donna - continua Silvia Ferretto - deve poter avere il
diritto di scegliere di lavorare ma anche di avere dei figli e perché
questo sia possibile c'è bisogno di strumenti legislativi nuovi e
specifici. Allo stadio
attuale purtroppo non esistono leggi realmente efficaci che consentano
loro di conciliare lavoro e figli e che permettano loro eventualmente di
rinunciare per alcuni anni al lavoro per dedicarsi alla maternità.
Proprio a questo proposito - ricorda Silvia Ferretto -
ho presentato un Progetto di Legge a sostegno delle mamme lavoratrici, per
l'istituzione di un "buono mamma" (un contributo di 500 Euro circa
al mese) per tutte le mamme che per i primi 3 anni di vita del loro
bambino decidano di rinunciare al lavoro per accudire i loro piccoli
Il mio auspicio - conclude il Consigliere Regionale di AN
- è che le istituzioni, a tutti i livelli, si facciano portatrici e
promotrici di iniziative che tengano conto delle diversità dei ruoli
sociali che uomini e donne rivestono, affinché la gioia della maternità
non debba essere un "lusso per poche".
Della Ferretto anche un altro Progetto di Legge a favore di
asili e ludoteche, il cui obiettivo è ancora una volta quello di
contribuire a sostenere i genitori nella cura dei figli e contribuire così
a far loro meglio conciliare scelte professionali e familiari.
Milano,
08 marzo 2002