CANNABIS
TERAPEUTICA
“La Giunta regionale lombarda si
è dimostrata corretta e lungimirante, la pubblicità ingannevole è stata
smascherata”. Pronta la replica di Silvia Ferretto Clementi (AN) alle
dichiarazioni di Fiorenza Bassoli (DS), che aveva giudicato “scorretta”
la decisione dell’assessore regionale alla Sanità Carlo Borsani di
istituire una Commissione di esperti per formulare un parere tecnico che
facesse chiarezza in modo scientifico sull’eventuale utilizzo della
cannabis a scopo terapeutico.
“Le conclusioni a cui è
giunta la Commissione – ribadisce la Ferretto - hanno dimostrato
quanto di questa Commissione ci fosse davvero urgente bisogno. Bene ha fatto
quindi Borsani ad istituirla. Altrimenti avremmo corso il rischio di
spacciare l’uso della cannabis in ambito terapeutico come benefico,
promuovendo e privilegiando la cultura della morte a discapito di quella
della vita. Secondo i risultati emersi dal lavoro degli esperti, infatti,
non vi sono prove che i derivati della cannabis siano più efficaci di altri
farmaci; l’uso cronico di tale sostanza produce piuttosto effetti dannosi
sul sistema nervoso centrale quali la diminuzione della memoria, la
riduzione delle funzioni cognitive, una forte distorsione delle percentuali
sensoriali, gravi disturbi nella coordinazione dei movimenti e disturbi
comportamentali, in alcuni casi persino allucinazioni e psicosi acute, oltre
a ipertensioni e vasodilatazioni nel sistema cardiovascolare.
Credo
–prosegue la Ferretto- che compito delle istituzioni sia quello di
supportare le famiglie nel loro difficile compito educativo, e non di
provocare ulteriori difficoltà nel far comprendere quanto la droga sia
dannosa per la salute, magari
ricorrendo a falsi slogan demagogici”.
Le conclusioni della Commissione di esperti istituita
dalla Giunta regionale lombarda confermano peraltro quanto
già ribadito dalla stessa Ferretto in una mozione da lei stessa presentata
in Consiglio regionale e approvata dall’assemblea,
in cui si condannava apertamente l’utilizzo delle droghe e si esprimeva un
giudizio preoccupato sull’eventuale utilizzo della cannabis in ambito
terapeutico.
“L’invito
finale –conclude Silvia Ferretto Clementi- è ora quello di investire
maggiormente sull’attività di prevenzione e di informazione sugli effetti
devastanti derivanti dall’assunzione di droghe, specie nelle discoteche e
in tutti quei luoghi maggiormente frequentati dai giovani”.