RIFIUTI: LEGGE REGIONALE 21/93 DA RIFARE
Rivedere
la legge regionale 21/93 sui rifiuti.
Questa la proposta di Silvia Ferretto Clementi.
La
legge - ha affermato la Ferretto - ha prodotto pessimi risultati.
Le amministrazioni
hanno fatto a gara nell'aumentare la raccolta differenziata senza mai
porsi il problema della destinazione finale della raccolta stessa.
Si sono triplicati
i costi di raccolta e di smaltimento e i disagi per i cittadini, ma si
continua a mandare indistintamente i rifiuti raccolti in modo
differenziato in discarica, in qualche inceneritore o peggio ancora in
qualche terreno considerando fertilizzante ciò che in realtà è
altamente inquinante.
La legge regionale
21/93 non solo non ha raggiunto gli obiettivi cui era preposta, ma in
realtà ha ottenuto i risultati opposti .
I rifiuti e i
costi sono aumentati, la pianificazione non esiste, le province che
dovevano vigilare non l'hanno fatto.
Bisogna ha
concluso Silvia Ferretto:
-
ridurre gli imballaggi (che costituiscono circa il 50% dei
rifiuti);
-
Garantire l'equa distribuzione sul territorio degli impianti di
smaltimento che devono essere realizzati a non meno di 500 metri dalle
abitazioni (e non più i 200 previsti di "norma" dall'attuale
legislazione);
-
Distanza di almeno 10 Km tra un impianto e l'altro per impedire
che alcune zone possano essere considerate la pattumiera della Lombardia;
-
Garantire condizioni che favoriscano il libero mercato per evitare
il formarsi di monopoli (stabilire percentuali massime di rifiuti lombardi
che una società o sue collegate possono smaltire);
-
Valutare, in merito ai costi, l'opportunità di stabilire un
prezzo massimo pagabile dalla Pubblica Amministrazione per lo smaltimento
rifiuti.
Milano, 22
febbraio 2000