VALTELLINA:

LA COMMISSIONE APPROVA ALL'UNANIMITA' RISOLUZIONE.
IL WWF PRESENTA DOSSIER A DIECI ANNI DALL'ALLUVIONE

La Commissione consiliare Ambiente e Protezione civile, presieduta da Silvia Ferretto Clementi, ha approvato oggi all'unanimità una risoluzione relativa allo stato di attuazione della legge sulla Valtellina (102/90). L'atto prevede che la Commissione esprima un proprio parere formale sulla relazione annuale predisposta dal Comitato istituzionale e che venga concordata con la Commissione consiliare Territorio un'audizione congiunta con il Presidente del Comitato istituzionale, l'assessore regionale ai Lavori Pubblici e il Presidente della giunta regionale. Il documento invita inoltre il Presidente del Comitato istituzionale a svolgere una relazione di massima sugli interventi che intende promuovere fino alla conclusione dell'esercizio 1997.

"Sono molto soddisfatta della decisione approvata all'unanimità - ha dichiarato la presidente Ferretto - Ciò dimostra che quando le forze politiche decidono di mettere da parte rivalità personali ed ideologiche è possibile dare risposte efficaci a problemi reali. Occorre, però, valutare attentamente l'originario progetto di ricostruzione, affidato alla Italtekna, la stessa società che si occupò della ricostruzione dell'Irpinia. Bisogna approfondire lo stato di realizzazione delle opere e l'utilità attuale del progetto, considerando anche la possibilità di ricorrere a opere di ingegneria naturalistica. Solo la lettura dell'operato del passato permette di agire con chiarezza, rapidità e trasparenza".

La votazione si è svolta al termine di una lunga ed approfondita audizione con i rappresentanti del WWF che hanno presentato un dossier, da loro approntato, sulla situazione della Valtellina a dieci anni dall'alluvione. Secondo Andrea Agapito, biologo dell'Ufficio Ambiente dell'associazione ambientalista, i maggiori pericoli riscontrati lungo i 140 chilometri del fiume Adda vengono dal forte impatto artificiale che copre circa l'80% dell'alveo. "La nostra ricerca - ha dichiarato Agapito - ha individuato 32 aree che potrebbero servire da casse di espansione delle acque del fiume in caso di esondazione, in grado di accogliere circa 45 milioni di metri cubi di acqua. Suggeriamo inoltre di rivedere il piano Valtellina favorendo interventi sperimentali meno pesanti".

Il punto della situazione degli interventi realizzati in occasione dell'ondata di maltempo che si è abbattuta la settimana scorsa, è stato fatto da Raffaele Raja, dirigente del Servizio Protezione Civile. "Da una prima ricognizione - ha spiegato Raja - sono circa 180 i Comuni che hanno richiesto risarcimenti. Una prima stima sui danni infrastrutturali si aggira sui 10 miliardi. Il settore Opere pubbliche ha già stanziato, per il pronto intervento, 8 miliardi".

Il dottor Michele Presbitero, del Servizio Geologico, ha invece illustrato il quadro della situazione di rischio idrogeologico in Lombardia. "Nella nostra regione - ha dichiarato Presbitero - sono oltre 6 mila le frane censite, ovvero 0,6 per chilometro, pari a una superficie di 9.700 chilometri quadrati. Le zone a rischio sono 86 in provincia di Sondrio, una quarantina in provincia di Pavia e in Valcamonica. Le nostre priorità vanno a Sondrio, Pavia e Brescia. In taluni casi basta poco per far tracimare. Per questo sarebbe opportuno dotare ogni Comune di un dossier sulla propria storia geologica".

Milano, luglio 1997