PIANO REGIONALE DELLE BONIFICHE:
UNA STORIA INCREDIBILE

CONFERENZA STAMPA DI SILVIA FERRETTO CLEMENTI Presidente della Commissione Ambiente

"Il Piano regionale delle bonifiche così com'è non può essere approvato dal Consiglio, poiché i dati su cui si basa risalgono al 1992 e non è quindi possibile una seria e completa disamina delle situazioni reali di contaminazione esistenti in Lombardia".

Così la Presidente della Commissione Ambiente Silvia Ferretto Clementi (AN), che ha presentato oggi alla stampa un voluminoso dossier sulla "lunga, incredibile storia del Piano regionale delle Bonifiche, che avrebbe dovuto mettere in sicurezza in tempi brevi dieci siti particolarmente a rischio in Regione e tenere sotto controllo per i successivi interventi, gli altri 85 che sono fonte di preoccupazione.

"Quella del Piano della Bonifiche è davvero una storia incredibile" - insiste la Ferretto. Una storia che parte nel 1989 con i decreti ministeriali che dettano alle regioni i criteri per formularlo. Nello stesso anno la Regione affida a Lombardia Risorse il compito di prepararlo, compito che viene assolto in tre anni. Nel '93 la prima parte del Piano viene trasmesso al Ministero per il parere di conformità.

"Qui siamo di fronte alla prima scorrettezza - ricorda la Ferretto. Lo Statuto assegna infatti al Consiglio Regionale la competenza nell'approvazione dei documenti di programmazione, ma la Giunta se ne dimentica e salta il confronto consiliare". "Dopo altri due anni è pronto il Piano completo  e anche stavolta (cambia assessore ma non le cattive abitudini) la Giunta se lo approva (aprile '95) e lo trasmette al Ministero senza passaggi consiliari".

"Su questo grave atteggiamento che ignora i dettati dello Statuto ho già chiesto all'Ufficio Legislativo del Consiglio di esprimersi sulla validità delle procedure seguite dalla Giunta in questi anni".

"Ci sono volute ben cinque mie richieste formali come Presidente della Commissione Ambiente in questa legislatura - sottolinea Silvia Ferretto - per fare arrivare negli uffici del Consiglio e all'attenzione dei Consiglieri che rappresentano i cittadini lombardi, la delibera con il Piano delle bonifiche. Un Piano però obsoleto, incompleto e sostanzialmente, non esaminabile seriamente perché purtroppo la cronaca di tutti i giorni dell'inquinamento del territorio supera la storia delle carte regionali".

"Oggi siamo in attesa che l'Assessore ci fornisca dei dati aggiornati, almeno sulle situazioni di maggiore rischio con una dettagliata ricognizione dei finanziamenti disponibili e già stanziati e, perché no, con qualche notizia di bonifica avvenuta".

"Intanto - conclude la Presidente della Commissione - ha ritenuto mio dovere rendere noto alle autorità giudiziarie e contabili tutta la incredibile storia raccolta nel "Dossier Bonifiche" per verificare se i lombardi, oltre a subire danni ambientali e minacce alla propria salute, siano anche in credito per quanto riguarda i danni derivanti dai ritardi  e dallo spreco di denaro pubblico".

Milano, 29 gennaio 1997