PE R NON DIMENTICARE
Questa è una rassegna stampa molto sintetica degli ultimi vent’anni di violenze perpetrate dai “leoncavallini” contro le forze dell’ordine, gli esponenti politici, i sindacati e in generale contro la città, i suoi cittadini e le loro proprietà.
Si tratta di una raccolta realizzata per informare quanti hanno scordato o non hanno mai conosciuto il curriculum vitae del Centro Sociale Leoncavallo, un curriculum pieno di violenze, illegalità, sopraffazione ed intolleranza.
Un dossier che dovrebbe far meditare soprattutto coloro che ancora oggi sostengono che i cosiddetti “ragazzi del Leoncavallo” hanno diritto ad avere in questa città spazi sociali da autogestire, chiedendo persino il sostegno delle istituzioni.
Un dossier che spero possa servire a rinfrescare la memoria a coloro che, a differenza di tanti militanti di destra, non portano i segni delle “lezioni di democrazia” sulla propria pelle.
Il Leoncavallo ha fino ad oggi goduto di protezione e sostegni che gli hanno permesso di calpestare impunemente leggi e diritti, ma non solo. Questi imprenditori politici dell’intolleranza si sono anche trasformati in una vera propria holding, facendo di questo centro sociale un grande business. 250.000 presenze all’anno per concerti e altre attività con lauti incassi totalmente esentasse, “ovviamente”.
Alle richieste dei leoncavallini, delle loro madri e dei loro padrini ritengo la risposta non possa che essere: “ya basta” – la legge è e deve essere uguale per tutti.
Silvia Ferretto Clementi
Presidente
del Comitato
"Italia Sicura per la Tutela di Abele”
Consigliere
Regionale di AN