STRUZZI E CONIGLI... ASPETTANDO QUALCHE FALCO
Grazie Presidente della Repubblica che trova il tempo e i pensieri per
andare a visitare i criminali in carcere....
grazie da parte di una vittima e parente di una vittima che da lei non
ha ricevuto nulla se non lo sdegno nel vederla preoccuparsi per chi
infligge il male.
Grazie per la sua scelta di pensare a loro dimenticandosi di noi
vittime.
Grazie a voi politici che tanto vi prodigate nel cercare di rendere la
vita ai criminali sempre migliore (abolizione dell'ergastolo,
riduzione della pena col patteggiamento, permessi, benefici,
semilibertà, etc.) disinteressandovi totalmente delle vittime, passate
o possibili future.
Grazie a voi che ritenete disumano vivere in determinate condizioni
nei penitenziari. Grazie a voi che probabilmente ritenete, invece,
umano vivere in una casa, in una città, in una vita in cui si è subita
una violenza, un omicidio o uno stupro.
Pensiate sia forse umano vivere in una tomba di un cimitero?
Provate a migliorare le condizioni di alloggio di un defunto quando vi
preoccupate di celle strapiene nelle carceri.
Grazie a voi che preferite l'indulto, l'amnistia, i permessi e le
semilibertà all'inaugurare e far funzionare nuove carceri che
giacciono abbandonate tra erbacce e stipiti rotti da anni e per le
quali sono anche stati spesi milioni e milioni di euro dei
contribuenti (vedere i vari servizi di Striscia la notizia, mandati in
onda nel corso degli ultimi 15 anni..... 15 anni, non 15 giorni).
Grazie a voi che vi preoccupate del reinserimento nella vita per i
criminali.
Grazie...
noi vittime e famiglie delle vittime invece siamo poveri imbecilli.
Noi dobbiamo rimboccarci le maniche e fare tutto da soli perché a voi
interessa solo il bene dei criminali.
Pensate sia facile dopo un crimine subìto, dopo aver perso per
omicidio una persona amata, dopo aver subito uno stupro reinserirsi
nella società e nella vita di tutti i giorni?
Pensate sia facile dover affrontare paure, timori, insicurezze e,
purtroppo, spesso anche certezze dopo un trauma del genere?
Probabilmente sì, perché non spendete mai una sola parola per le
vittime:
i carcerati vivono in condizioni disumane nei penitenziari.
Questo è ciò di cui vi preoccupate.
Grazie perché tra vittima e criminale quest'ultimo da voi ha sempre
benefici. Provate a chiedervi se una vittima può beneficiare di
permessi premio dal suo dolore o dalla perdita di un proprio caro
morto ammazzato....
provate a chiedervi se una vittima di un crimine potrà mai avere
l'indulto verso il proprio dolore o trauma....
provate a chiedervi se una vittima di stupro o di abuso sessuale
(pensate a donne e
bambini se ne siete capaci) avrà la semilibertà da ciò che si porta
dentro, da quando è successo.
L'unica certezza della pena è quella delle vittime. La pena che si
portano dentro e che resterà per sempre.
Grazie a voi politici, persone famose e non, che tanto vi prodigate
per andare a trovare i criminali nei carceri, dandovi da fare in
iniziative per il loro recupero. Chissà quanti di voi hanno mai fatto
una telefonata, scritto una lettera, o suonato alla porta di una
vittima.
Processioni di attenzioni invece verso i carceri.
Tra vittime e criminali ecco di chi vi importa.
Alzi la mano chi vi ha mai sentiti parlare delle vittime e di fare
qualcosa per loro.
La alzi ora invece chi vi
ha sentito parlare del problema delle disumane carceri italiane..
E infine grazie ad alcuni di voi giornalisti, struzzi e conigli, che
sicuramente vorrete
cestinare questa mia lettera perchè è più importante parlare di
vallettopoli, dei reali di questo o quel paese, dei calciatori o di
qualche reality.
Attenderò un falco tra voi, ma sono disilluso perché per esserlo serve
coraggio e personalità.
Attenderò tra voi qualcuno che si alzi in volo... ma con la testa
sotto la sabbia è difficile farlo.
Livio Moiana (*)
mail: liviomoiana@tin.it
(*) Cugino di Tamara Monti,
uccisa il 2 Febbraio 2007 a Riccione con 22 coltellate solo perchè
l'assassino non sopportava i suoi cani abbaiare.
La lettera qui sopra riportata è stata inviata, dal Sig. Moiana, anche a diverse cariche dello
stato, a tutte le sedi di partito e ai quotidiani nazionali.