COMUNICATO STAMPA
LAVORO E DIRITTI: LE PROPOSTE DI RIFONDAZIONE PER
TUTELARE GLI ATIPICI, SOSTENERE I DISOCCUPATI OVER 45 E FAVORIRE
L’INSERIMENTO DEI DISABILI
Sono più di 1.200.000
- e in continuo aumento - i lavoratori atipici in Lombardia. Non hanno
garanzie né
diritti.
Almeno 450 mila - valutazione peraltro molto
prudente - sono, in Italia, i disoccupati in età matura, che si ritrovano a
45 anni e oltre senza un lavoro, ormai fuori mercato e con la pensione
ancora - e sempre più - lontana.
Infine i disabili, il cui percorso di
inserimento lavorativo incontra tuttora grandi ostacoli e colpevoli ritardi:
nel 2001 ne risultavano iscritti al collocamento obbligatorio lombardo
32.002; solo 4.421 sono stati avviati al lavoro.
Si tratta di categorie
costrette a vivere in condizioni di insicurezza costante. Ed è
proprio nel tentativo di garantire anche a loro una dovuta rete di tutele,
che il Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista in Regione Lombardia ha
presentato tre proposte di legge.
“Un pacchetto di iniziative sul lavoro -
spiegano Gianni Confalonieri, capogruppo regionale del Prc, e Giovanni
Martina, consigliere Prc e componente della IV Commissione - che si propone
di intervenire a sostegno delle situazioni più problematiche. La Regione non
può continuare ad assistere passivamente, come finora ha fatto, alla
progressiva precarizzazione di milioni di lavoratori lombardi e delle loro
famiglie. In tal senso risulta improrogabile e necessario un suo impegno
diretto, sia in termini di politica occupazionale che di stanziamenti
finanziari”.
Chi ha un
contratto interinale, a termine o parasubordinato non ha certezza di reddito
per il futuro, non ha alcuna possibilità di programmare le proprie scelte di
vita ed è spesso escluso dall’accesso al credito.
Il primo pdl prevede quindi la costituzione di un Fondo
regionale che garantisca ai beneficiari - lavoratori atipici in situazione
di mancanza di lavoro e/o insufficienza di reddito - un importo netto
mensile di 600 Euro per un massimo di sei mesi, il pagamento dei rispettivi
contributi previdenziali e l’opportunità di accedere a mutui e
finanziamenti. Impegna inoltre la Regione ad erogare incentivi - tramite
detassazione Irap - alle aziende che trasformano i rapporti precari in
rapporti a tempo indeterminato.
Il fenomeno dei lavoratori espulsi dopo i 45
anni ha risvolti sociali ancor più drammatici: le entrate familiari si
riducono drasticamente, le possibilità concrete di rientrare nel mondo del
lavoro con contratti regolari sono ridotte al minimo e viene meno anche la
maturazione dei contributi ai fini pensionistici. E’ su quest’ultimo,
fondamentale aspetto che il secondo pdl si propone di intervenire,
determinando l’istituzione di un Fondo regionale per il versamento agli enti
previdenziali dei contributi di ex lavoratori con più di 45 anni, privi di
qualsiasi contratto o attività autonoma e con un reddito familiare inferiore
ai 40.000 Euro annui.
Per quanto infine riguarda le persone
disabili e a rischio di emarginazione, il terzo pdl nasce dalla necessità di
garantire in Regione Lombardia l’attuazione della Legge 68/99 “Norme per il
diritto al lavoro dei disabili”, promuovendo il loro inserimento e la loro
integrazione professionale attraverso servizi di sostegno e di collocamento
mirato.
Ufficio stampa Gruppo
regionale Prc
Manuela Della Nave
Milano, 19 febbraio 2003 |