COMUNICATO STAMPA
ESTENDERE L'ART. 18 A TUTTE LE AZIENDE CONTRO I DISEGNI DI FORMIGONI E
DELLA CONFINDUSTRIA
Il presidente della regione Lombardia
Roberto Formigoni ha detto oggi che l'abolizione o la modifica dell'art. 18
dello Statuto dei Lavoratori non servono in Lombardia, dove c'è la piena
occupazione, ma potrebbe avere effetti positivi nelle regioni del
Mezzogiorno.
Ezio Locatelli, Segretario lombardo e
Consigliere regionale di Rifondazione Comunista, replica così: "Spezzare
l'idea di un diritto uguale per tutti e dividere i lavoratori in gironi di
serie A e di serie B, se necessario anche spaccando la nazione in due: per
assicurare libertà di comando e di profitto ai signori di Confindustria la
ricetta di Formigoni e delle destre è sempre lo stessa.
"Trovo però particolarmente fuori luogo i
trionfalismi del 'governatore' sulla piena occupazione lombarda.
"Ormai da anni,
in tutta la regione il 30-40% dei nuovi assunti viene ingaggiato con
contratti "atipici" e a tempo determinato. Questi lavoratori, privi delle
garanzie di civiltà sancite dallo Statuto dei Lavoratori, sono sottoposti al
costante ricatto della perdita del posto di lavoro e vengono
sensibilmente sottopagati, come tutti sanno e come viene descritto anche da
un recente studio di Bankitalia. E' inoltre sempre diffusissimo il ricorso
al lavoro nero da parte della miriade di piccole e medie imprese che operano
nella nostra Regione. Di conseguenza, anche in Lombardia emerge sempre più
chiaramente una questione del salario e della dignità del lavoro, che va di
pari passo con il diffondersi di nuove povertà.
"Proprio per
questo Rifondazione Comunista non solo difende l'integrità dell'art. 18, ma
chiede nuovi principi di tutela per tutti i lavoratori, cominciando con
l'estendere le norme dello Statuto a tutte le aziende, a prescindere dalle
loro dimensioni".
Roberto
Porta
Ufficio Stampa del PRC Regionale
Milano, 22 marzo 2002. |