L’evoluzione della normativa nel settore e l’approfondimento delle conoscenze in materia di contaminazione dei siti e dei rischi derivanti per la salute umana e per l’ambiente, hanno comportato, nel corso degli ultimi anni, un cambiamento nell’approccio generale a questa delicata tematica ambientale da parte di tutti gli operatori, con una maggior presa di coscienza delle problematiche legate alla contaminazione delle matrici ambientali e della loro bonifica. Questa evoluzione ha generato una crescente responsabilizzazione sia degli operatori privati che degli enti pubblici e degli organi di controllo, con un conseguente incremento delle segnalazioni di casi di contaminazione, sospetta o comprovata, e delle richieste di finanziamenti pubblici, da parte delle amministrazioni locali, necessari per fronteggiare le emergenze ambientali con interventi di messa in sicurezza e bonifica, che spesso risultano troppo onerosi per le realtà comunali. D’altra parte, sotto la spinta di questa crescente esigenza di intervento sul territorio, c’è un evolversi delle tecnologie di bonifica e degli strumenti di analisi del rischio, con la sperimentazione di tecniche innovative ed il perfezionamento di metodologie già consolidate, aventi l’obiettivo comune di fornire strumenti sempre più efficaci ed efficienti, che possano essere attuati a costi sostenibili sia per i soggetti pubblici che per i privati. Questa attività di ricerca, che si attua a diversi livelli, vede coinvolte società di consulenza, professionisti, enti pubblici ed università, che costituiscono una importante risorsa cui attingere per la pianificazione degli interventi sul territorio. In questo contesto si inserisce l’attività pianificatoria della Regione Lombardia, divenuta oramai uno strumento indispensabile per una corretta ripartizione delle risorse disponibili per favorire le attività di bonifica sul territorio. A tal fine, con il supporto tecnico - scientifico del Dipartimento di Ecologia del Territorio dell’Università degli Studi di Pavia e dell’ARPA Lombardia, coinvolti mediante la stipula di convenzioni, la Regione Lombardia ha individuato una metodologia innovativa rispetto a quella utilizzata nel precedente piano, che consente di svolgere un’analisi dei diversi casi di contaminazione, potenziali o in atto, e di comparare i relativi livelli di rischio sanitario - ambientale per individuare le priorità di intervento. La pianificazione si è svolta in due fasi temporali: nella prima fase, sono stati valutati alcuni criteri e metodologie attualmente in uso per individuare e comparare i livelli di rischio delle diverse situazioni ambientali; di seguito è stato individuato lo strumento operativo elaborato all’interno dell’Università degli Studi di Pavia, che ha consentito, nella seconda fase dell’attività di ricerca, di individuare le priorità di intervento su un elenco di siti ritenuti di particolare rilevanza. |