ANAGRAFICA
CODICE:
17173/D2
COMUNE:
SAN ZENO NAVIGLIO PROVINCIA: BRESCIA
DENOMINAZIONE:
EX SOCIETA' EUROPEA TUBIFICI E ACCIAIERIA
LOCALITA':
S.S. 45/BIS, KM 41
PROPRIETA':
SOCIETA' FAB FERDOFIN

TIPO INTERVENTO: BONIFICA E RECUPERO AMBIENTALE DELL'AREA EX SOCIETA' EUROPEA TUBIFICI  ED ACCIAIERIA

PREVISTO DA: PROGRAMMA DI INTERVENTI DI BONIFICA A BREVE TERMINE

DOCUMENTAZIONE ACQUISITA:

Interrogazione n. 2309 del 19.12.96 con la quale il Presidente della VI Commissione chiede alla Giunta di conoscere gli sviluppi della vicenda e l'aggiornamento delle informazioni contenute nella scheda descrittiva.

Nota del 23.12.96 del Presidente della VI Commissione con la quale si chiede al Sindaco di San Zeno Naviglio una relazione di aggiornamento.

Nota del 13.1.97 del SindaGo di San Zeno sul Naviglio con cui trasmette documentazione attinente il rinnovo delle autorizzazioni per stoccaggi di rifiuti tossico nocivi della Società ex FERDORFIN Siderurgica S.R.L.

nota del 19.3.97 del Servizio Rifiuti della Giunta regionale in risposta alla interrogazione n. 2309 del 19.12.96 del Presidente della VI Commissione: si comunica di non disporre di documentazione ulteriore rispetto a quella relativa al piano delle bonifiche.

DESCRIZIONE SINTETICA DEL CASO

La ex Societa' Europea Tubifici e Acciaieria (attualmente di proprieta' della ditta Fab Ferdofin) aveva uno stoccaggio all'aperto di scorie provenienti da impianto siderurgico, scaglie di ossido di ferro provenienti da impianto di laminazione e fanghi disidratati provenienti da impianti di abbattimento fumi.

Il volume stimato in prima approssimazione di tale rifiuto risultava essere di circa 36.000 mc.

In data 28/lO/85 la ditta aveva presentato alla Regione Lombardia una richiesta di autorizzazione per ammasso temporaneo di scorie di acciaieria.

Successivamente (3/10/85) veniva presentata dalla ditta medesima la rinuncia a tale richiesta.

Nella delibera di presa d'atto la Regione Lombardia ordinava, demandando l' incarico di verifica alla Amministrazione Provinciale di Brescia, di predisporre, se necessario, un progetto di bonifica e recupero ambientale dell'area.

Successivamente alla rinuncia sopradescritta, la ditta chiede l'autorizzazione agli enti competenti per realizzare una platea in conglomerato cementizio, impiegando una miscela calcestruzzo -polveri di scorie.

Senza aver ottenuto alcuna autorizzazione in merito a tale richiesta la ditta realizza la platea verso la fine degli anni '80.

In seguito a cio' la Ussl n.41 di Brescia esprime parere negativo, considerando la platea costruita in modo irregolare e senza alcuna autorizzazione.

Nei primi mesi del 1992 la ditta esegue la demolizione della platea e successivamente mette in sicurezza, all' interno di un capannone appositamente costruito, il materiale oggetto della demolizione e il materiale di rifiuto che rimaneva ancora stoccato all' aperto.

Si dichiara inoltre disponibile per provvedere in futuro ad uno smaltimento definitivo del materiale stoccato presso idoneo impianto.